I risolini della Albanese, il pianto di Elisa e i rivoluzionari del venerdì: ecco il podio dei peggiori

La relatrice Onu contro il sindaco di Reggio Emilia. La cantante in lacrime sui social. Lo sciopero del venerdì e i violenti infiltrati che spaccano tutto. Ecco i peggiori della settimana

I risolini della Albanese, il pianto di Elisa e i rivoluzionari del venerdì: ecco il podio dei peggiori
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Al terzo posto del podio dei peggiori, questa settimana, abbiamo la relatrice Onu per la Palestina, Francesca Albanese. Giorni fa, a Reggio Emilia, è stata insignita del massimo riconoscimento cittadino, la bandiera del Primo Tricolore. Ma quando, sul palco insieme a lei, il sindaco (di area dem) Marco Massari ha osato affermare che "la fine del genocidio e la liberazione degli ostaggi" sono "condizioni necessarie" per avviare il processo di pace, apriti cielo: in sala si sono levati fischi e urla di contestazione. La Albanese, anziché stemperare gli animi, si è messa a ridere platealmente, poi ha scosso la testa e infine ha detto: "Non giudico il sindaco e lo perdono. Ma non dica più una cosa così". Il popolo pro Pal non è proprio disposto ad accettare che tutte le vite contano, anche quelle degli ostaggi israeliani. D'altra parte cosa ci si può aspettare da chi pensa che "non bisogna giustificare i terroristi di Hamas, ma capirli e chiedersi cosa vogliono e cosa chiedono". La sinistra, quella che siede in parlamento, dovrebbe iniziare a farsi una domanda: è la pace in Medio Oriente quella a cui aspira davvero o sostenere una causa palestinese macchiata da odio e violenza?

Al secondo posto Elisa. Sui social, dopo che Israele ha bloccato la Flotilla, ha postato un video in cui, in lacrime, chiede alla Meloni di intervenire per aiutare il popolo di Gaza. "Portate voi gli aiuti, perché stanno morendo…", dice lei. E allora, mettiamo da parte i flotilleros il cui vero obiettivo (ora lo sanno tutti) non era propriamente umanitario ma politico, e parliamo di azioni concrete: l'Italia ha già inviato oltre 2.400 tonnellate di aiuti umanitari che sono state consegnate alla popolazione civile palestinese. Non solo. Da Gaza sono già stati accolti oltre 200 bambini per essere curati qui nel nostro Paese. Questo è aprire un corridoio umanitario. Non certo la crociata della Flotilla, la cui inutilità è stata sottolineata anche dal patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa. A proposito di Flotilla, Elisa e commentatori pro Pal vari non credono che forse si sarebbe potuto impiegare meglio i soldi spesi per scortare le barche dei flotilleros nel Mediterraneo?

Primo posto del podio affollatissimo, questa settimana. Abbiamo sia i rivoluzionari del week end lungo (eh già perché, va bene lo sciopero senza preavviso, ma meglio se di venerdì) sia i soliti teppisti infiltrati che spaccano, imbrattano e bloccano tangenziali e stazioni in mezza Italia. Bombe carta a Firenze, tensioni a Bologna, le Ogr di Torino devastate. Sassaiole contro la polizia a Milano. Una vergogna: è sempre il solito copione.

Ora viene da chiederci: perché? Perché i sindacati, che dovrebbero pensare ai lavoratori, bloccano il Paese con uno sciopero, illegittimo tra l'altro, a sostegno della Flotilla? Tutto questo la dice lunga sullo stato di salute di una sinistra che, non essendo più in grado di incidere nelle urne, si accoda a una certa narrazione aizzando in modo irresponsabile lo scontro. E il risultato è sotto gli occhi di tutti: uno sciopero inutile, tanti disagi per la maggioranza silenziosa e molte azioni di guerriglia delle frange più estreme.

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