Napolitano? Vuole chiamare la polizia. Grillo brama il Porcellum. Berlusconi vuole andarsene dall'Italia e la Carfagna vorrebbe sposarlo. Bossi non si toglie dalla testa che Verdi è meglio di Mameli e Renzi vuol cancellare il Senato. A interpretare i desiderata dei politici nostrani è il completamento automatico di Google. Una funzione che «suggerisce» termini per completare la nostra ricerca pescando tra quelli più frequentemente digitati sul web dal «popolo digitale» in abbinamento alle parole scelte da noi, o scavando tra i contenuti già presenti sul web e indicizzati dal motore di ricerca. Se scriviamo «Leonardo», Google suggerirà in sequenza Da Vinci, Di Caprio e Pieraccioni. E con i politici nostrani, che cosa succede? È solo un gioco. Ma è anche un termometro delle convinzioni, delle iperconvinzioni e dei luoghi comuni del popolo digitale verso il Palazzo. Domandiamo all'autocompletamento di Google quali sono le ambizioni dei nostri politici, scrivendo «vuole» dopo ogni cognome. La prima sorpresa arriva dai vertici del governo. Alfano e Letta, per il colosso dei motori di ricerca, non vogliono niente: non pervenuti. Una buona notizia per i detenuti? Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sopra ogni altra cosa «vuole l'amnistia». Il presidente, si scopre, vuole anche «dimettersi» e «salvare Berlusconi», chissà se in quest'ordine, per poi alla fine «chiamare la polizia» (retaggio di un'inchiesta tedesca sui rimborsi dei biglietti aerei, quando Napolitano era di casa a Bruxelles).
Il Cav, da parte sua, «vuole vendere il Milan», che con la politica non c'entra molto. Berlusconi però vuole anche «il voto palese» (semmai «voleva»), vuole «andare via dall'Italia» e, coerentemente con l'ultimo punto, «vuole candidarsi alle Europee in Bulgaria». Nessuna traccia dell'«Italicum», proposta forse troppo recente, anche nel responso sul nuovo segretario del Pd, Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze, semmai, «vuole togliere le pensioni di reversibilità» e «vuole abolire il Senato». Delle volontà del suo predecessore Pier Luigi Bersani quella che ha maggiormente lasciato traccia su internet è il desiderio di «eliminare il contante». Il convalescente esponente del Pd vuole anche «Monti» e «la Fornero». Il web ricorda anche, impietosamente, la sua voglia di «allearsi con Grillo», desiderio frustrato in diretta streaming a marzo dell'anno scorso.
A proposito di Monti, l'ex premier «del rigore» lascia di sé un'immagine piuttosto punitiva, cartina di tornasole dei problemi (anche) di comunicazione del suo governo: vuole «fermare il calcio», «togliere la tredicesima», «ridurre le vacanze estive», e addirittura «vuole sapere se ti droghi». Quanto a Grillo, Google autocomplete ci spiega che cosa vuole il leader di M5S stilando un programma - ovviamente web - in quattro punti: «Vuole il Porcellum», «uscire dall'euro», «cambiare la Costituzione» e «tornare alla lira». Gli altri? Bossi, ça va sans dire, vuol «dividere l'Italia» e «cambiare l'inno», Maroni addirittura «vuole la secessione», mentre le volontà di Matteo Salvini non sono ancora sufficientemente «interrogate» sul web. L'inossidabile Pannella «vuole legalizzare», e solo dopo «vuole l'amnistia», mentre il leader Sel Nichi Vendola ha altre aspirazioni: «vuole sposarsi», possibilmente «in chiesa», e «vuole un figlio». Brunetta «vuole il Nobel», la Carfagna «sposare Berlusconi», e la Gelmini secondo i suggerimenti Google da ministra voleva «eliminare Facebook e Msn», «abolire educazione fisica» e «ridurre le ore scolastiche». Malinconico il secondo responso dell'autocompletamento su Gianfranco Fini (il primo è «vuole sciogliere Fli»): «Fini non lo vuole nessuno». Lo stesso gioco, cambiando verbo («deve»), mostra quanto spietato sia diventato il web. Tra i tanti «suggerimenti» della rete, quello comune praticamente a tutti è: «deve morire».
Napolitano e Monti, Berlusconi e Bersani, Fini e Bossi, Pannella e persino Grillo (che deve «vincere», certo, ma prima «deve morire»). L'unico a salvarsi dall'umana condizione di mortale? Renzi. Lui, azzarda senza indugi Google, «deve vincere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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