Tremila partecipanti secondo la Questura, diecimila secondo gli organizzatori, mezzo milione secondo Photoshop. Una folla traboccante per Bersani, riunita sotto il Duomo, tutti fedeli del Pd così fedeli che sono uguali sputati a quelli riuniti sotto il Duomo sì, ma due anni fa, per Pisapia eletto sindaco. Anzi, sono proprio loro. Il Pd per errore (errore?) ha pubblicato la foto sbagliata della piazza giusta ma con la folla vecchia (maggio 2011). Una bufala in piena regola? Macché, tranquillizza lo staff di Bersani, «quante chiacchiere per una foto. Sempre una piazza di centrosinistra era. Ne abbiamo talmente tante di piazze che ci confondiamo...». Come se Berlusconi pubblicasse una foto dei comizi del 2008, o del '94, chi mai lo accuserebbe di aver spacciato una bufala? Sempre una piazza di centrodestra era.
Però, a parte che nella piazza Duomo di Pisapia c'erano 100mila persone (secondo gli organizzatori) e in quella di Bersani dell'altro giorno 30mila (secondo gli organizzatori), che ospiti erano Claudio Bisio, gli Elio e le Storie tese, e non Romano Prodi, e che insomma, nella veniale confusione, il Pd ci ha guadagnato quei 70mila fan (secondo Photoshop), ma come lo spieghi, poi, lo sbaglio, alle aquile del web, quelli che non gli sfugge nemmeno un pixel e poi te lo rinfacciano? Tipo i grillini, che in pochi secondi hanno scoperto il trucco e fatto partire lo sfottò sui social network, a suon di «Sceeeeemi! Sceeeeemi!» e poi di denunce per l'immediata rimozione della foto-bufala dal profilo Twitter di Bersani. «Avete cancellato il tweet della foto taroccata - ha rivelato l'utente IovotoM5S rivolto a Bersani - ma la Rete non perdona...», allegando la prova della malefatta, la piazza Duomo di Pisapia ricicciata sottobanco dal segretario.
Ma i grillini hanno scelto il giorno sbagliato per fare ironia sui falsi altrui. La Rete non perdona nemmeno i Cinque stelle, e mentre loro sfottevano il Pd per il Duomo taroccato, il direttore della tv del Pd (YouDem), Chiara Geloni, contro-sfotteva loro per un tarocco a Cinque stelle «Ecco il Photoshop tour di grillo a Savona»). In effetti, in quella foto del comizio di Beppe Grillo, pubblicata dal M5S di Imperia, si nota una sospetta quantità di gemelli. Tra l'altro, nelle stesse identiche posizioni, con dietro altri gemelli, alla stessa identica distanza da palazzi identici. Ma chi le ha disegnate le piazze a Savona, Salvador Dalì? No, è un fake anche questo, una bufala, o almeno mezza (la piazza reale era comunque gremita di gente, al netto dei gemelli creati in digitale). E siccome, come ricordano dal M5S, la Rete non perdona, chi l'ha scoperta per primo è un movimento virtuale, demenzial-populista, che sulla Rete prende per i fondelli proprio il M5S. Si chiama La gente siamo noi il potere ci temono (21mila iscritti su Facebook), e tra sgrammaticature e teorie del complotto fa il verso alle denunce di censure e poteri forti ricorrenti nei gruppi Cinque stelle. Ecco la scoperta della Gente siamo noi: «Ora anche i fantasmi vanno ai comizzi di Peppe Grillo! Guardate, Peppe ha fatto il miracolo! Ha moltiplicato i presenti e le case!». E, specifica un iscritto a La gente siamo noi, «La casa è doppia ma l'Imu viene pagata solo una volta! Solo Peppe Grillo farà pagare tutte le tasse alla kasta!!!».
Sulla piazza gemellare di Grillo, però, i grillini non trovano niente da ridire, anzi si trincerano a difesa della foto-bufala, da cui però si ricava un'idea erronea, che la piazza di Grillo sia più piena di quanto non fosse. Un falso consapevole? Un errore tecnico dovuto alla fotocamera? Comunque, a sei giorni dal voto, una gaffe da espulsione. Anche perché è proprio Grillo a imputare gli altri di tarocchi, specie le «tv di regime», che nascondono, secondo il leader, le sue piazze. Grillo ha accusato pubblicamente TgCom24 di occultare la folla accorsa per lui a Torino («Mentre inquadrava la piazza hanno mandato la pubblicità! Questa è la nostra informazione!»; replica di Mario Giordano: «Quale censura? Abbiamo trasmesso il tuo Tsunami Tour in diretta integrale, salvo le pause pubblicitarie che per una tv commerciale sono vitali, come tu sai fin dai tempi dello yogurt»), mentre in Val di Susa è stato cacciato un cameraman del Tg3. Ma per i grillini la buona fede del Movimento non è in discussione, nemmeno quando pubblica foto con piazze raddoppiate.
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