Per le imprese l'uscita dal tunnel è ancora lontana. A causa della recessione, nel primo trimestre 2013 i fallimenti hanno toccato un nuovo record a 3.500 procedure avviate, il 12% in più rispetto allo stesso periodo del 2012, e addirittura con una crescita del 24% nel Nord Est del Paese.
Ma sono in aumento anche le chiusure volontarie: hanno deciso infatti di liquidare l'attività 19mila aziende in bonis - senza cioè precedenti procedure concorsuali - un dato in aumento del 5,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo il Cerved, gruppo specializzato nell'analisi delle imprese e nei modelli di valutazione del rischio di credito, il fenomeno più rilevante è però il forte incremento dei concordati preventivi, che fanno registrare un aumento del 76% su base annua, con un boom per quelli cosiddetti «in bianco», introdotti dalla riforma del settembre scorso: consentono di presentare una domanda priva del piano di risanamento e di bloccare le azioni esecutive, anche con effetti retroattivi.
Ne sono stati presentati finora 2.
Tanto che c'è chi solleva il sospetto di un uso un po' troppo disinvolto della procedura da parte delle imprese in crisi.