
La notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Beppe Sala per le ipotesi di false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone e concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità, è stata data nella notte dal Corriere della Sera. Pare che nemmeno il sindaco di Milano ne fosse a conoscenza, come ha dichiarato lui stesso al quotidiano di via Solferino. Già nella giornata di ieri, dopo la notizia della richiesta d'arresto per l'assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi, le opposizioni si interrogavano sulla possibilità di un cambio radicale di amministrazione in città. Con la novità che riguarda il sindaco, la richiesta di un cambio al vertice è ancora più pressante.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a margine del Congresso della Cisl a Roma, interrogato sull'argomento ha dichiarato: "Non sono contento che ci sia bisogno della magistratura, sarei stato più contento se, autonomamente, la politica avesse capito che quel percorso era sbagliato. Non tocca a me dire". Io, ha aggiunto, "non chiedo mai le dimissioni quando inizia un procedimento che peraltro non so fino a che punto lo riguardi personalmente" ma, ha proseguito, "sicuramente la giunta Sala ha dimostrato di non essere adeguata a Milano. E il mio giudizio non è su questo episodio soltanto, lo dico da sempre. Io credo che Milano abbia bisogno di una guida che non sia quella che adesso mette insieme verdi, non verdi, affaristi e non affaristi, politici per bene e politici con qualche ombra. Mi auguro che quando si voterà questo sarà chiaro".
"Sala riferisca oggi in Consiglio comunale. Non si faccia desiderare", si legge in una nota di Riccardo Truppo, capogruppo di FdI al Comune di Milano. "Il tempo del 'faccio tutto io' è finito. È ora di dare risposte. Innanzitutto politiche. Giuridicamente ognuno degli indagati avrà tutto il tempo di spiegare la proprio posizione. Ma la politica non aspetti tempo", ha proseguito l'esponente di Fratelli d'Italia, chiedendosi poi "dov'è la sinistra milanese sempre pronta a dare lezioni? Che ne sarà dello stadio? Dove troveranno la serenità di condurre Milano nei prossimi mesi innanzi a sfide importanti come le Olimpiadi?". È chiaro, conclude la nota di Truppo, "che le dimissioni di questa Giunta siano l'unica seria opzione sul tavolo. Il Pd non usi il Sindaco con vaso di coccio. Si assuma le proprie responsabilità politiche e batta un colpo".
Samuele Piscina, consigliere comunale e Segretario provinciale della Lega a Milano, ha ribadito che il partito mantiene la linea del garantismo ma "ormai ne esce una al giorno e l’immagine di Milano è letteralmente affossata. L’apertura dell’indagine sul sindaco Sala è solo il culmine dell’iceberg sul quale si è scontrato il Titanic guidato dalla sinistra". In tutto ciò, ha proseguito il consigliere, "l’Urbanistica milanese è ferma da anni, i prezzi delle case schizzano alle stelle, la città è sempre meno inclusiva ed espelle di fatto il ceto medio-basso. Nessun colpevole sotto il profilo legale a oggi, ci mancherebbe, ma è chiaro che il Sindaco non possa esimersi dal venire in aula a dare serie spiegazioni poiché è difficile non intravedere almeno una responsabilità politica". Carlo Monguzzi, consigliere della Commissione consiliare Milano 8 e storico ambientalista milanese definisce l'indagine "peggio di Tangentopoli". Sala, ha aggiunto, "chiarisca fino in fondo tutta la vicenda urbanistica. Oppure tutti a casa. Si fermino tutti i progetti a partire da San Siro. Tancredi se ne vada e si scusi con la città".
La senatrice di Forza Italia, e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli intervistata da SkyTg24 ha dichiarato: "Fanno sorridere le dichiarazioni del sindaco Sala, secondo il quale è inaccettabile apprendere dalla stampa di essere indagato. Mi viene da dire 'Benvenuto nel club'. Il centrodestra si è sempre battuto per evitare proprio queste storture". Al contrario, prosegue la senatrice, "dall'altra parte non c'è mai stato nessun sussulto di dignità nel dire che nessuno, indipendentemente dal fatto che faccia politica o meno, può apprendere dalla stampa che c'è un'indagine a suo carico". I giornalisti, ha concluso, "non possono saperlo prima dei diretti interessati, le veline non devono uscire dalle procure".
La vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino intervenendo alla trasmissione Agorà estate, ha dichiarato che "da Milano emerge un quadro inquietante ed è doveroso un passo di lato di Sala" ma non rinuncia a fare la polemica sterile e pretestuosa con il centrodestra.