Non sarà facile percorrere nei tempi e nei modi auspicati la strada delle riforme intrapresa da Renzi e Berlusconi. I segnali sono chiari e univoci, è iniziata la manovra a tenaglia: da una parte imprigionare il sindaco-segretario nei riti della malapolitica, dall'altra riprendere la pressione giudiziaria sul Cavaliere (e sui suoi parenti, come è successo ieri a Pier Silvio Berlusconi). Ma Matteo Renzi non ci sta a essere preso prigioniero e ieri ha dato il preavviso di licenziamento a Letta: o in quindici giorni si cambia come dice lui, oppure meglio andare a votare. Quindici giorni, come si fa con i camerieri, quali sono Letta e il suo governo. Camerieri di Napolitano che, asserragliato sul Colle, fa sparare ai suoi fedeli sodali (vedi il presidente del Senato Grasso) i colpi della disperazione e cerca di mobilitare in suo aiuto le cancellerie europee amiche.
L'ultimatum di Renzi segue di poche ore quello dato a Letta da Confindustria: o entro il 19 febbraio il governo - ha detto il presidente Squinzi - ci dice cose chiare e concrete, oppure ci rivolgeremo al presidente della Repubblica. Ed è difficile pensare che, nel caso avvenga, si tratterà di una visita di cortesia. Mollato dal Pd renziano, mollato dagli industriali, Letta tenterà di tutto: può contare sull'appoggio di Napolitano, su quel poco di Pd (l'ala bersaniana) che gli è rimasto fedele, su qualcuno dei transfughi alfaniani terrorizzati di uscire per sempre di scena. Può sperare nel solito aiutino della magistratura. Ma ha già perso. Se tra quindici giorni gli permetteranno di andare avanti sarà solo dopo una sua resa totale e incondizionata: da cameriere di Napolitano a zimbello di Renzi. E di Berlusconi. Perché il Cavaliere, dicono, è sempre più convinto e disposto ad aiutare Renzi a dare la spallata.
I due hanno poche sponde dentro i palazzi, dove come noto non sono neppure amati, ma sono legittimati dalla montagna di voti che hanno raccolto nel Paese. E sono proprio quelli a fare paura a chi oggi comanda solo in base a intrighi e tradimenti o perché nominato proprio dalla famigerata casta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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