Una «coppia da corsa», insieme nelle gare d'auto, lui pilota lei navigatrice; insieme nella vita di tutti giorni. Non erano professionisti, ma abilissimi sulle quattro ruote, questo sì.
L'altra mattina all'alba hanno perso la vita mentre partecipavano al «Rally di Lucca».
Valerio Catelani, 37 anni, e Daniela Bertoneri, 34 anni, sono morti carbonizzati dopo che la Peugeot 207 S2000 sulla quale correvano è uscita di strada in una curva e si è incendiata.
Resta un mistero cosa abbia causato l'incidente: l'auto in quel tratto procedeva ad una velocità relativamente bassa, al massimo circa 50 km l'ora e non è chiaro cosa abbia innescato le fiamme. Che sono divampate immediatamente avvolgendo senza scampo pilota e co-pilota. Sono trascorsi quattro minuti, forse decisivi, tra l'incidente e la segnalazione arrivata da un altro equipaggio in gara. A dirlo è Cristina Riva, direttore della corsa: Tutto sembra aver congiurato per rendere impossibile dei soccorsi più rapidi: la macchina era finita in una sorta di piccolo fosso -ha spiegato Riva nel corso di una conferenza stampa- e quindi non era visibile». Non c'erano testimoni diretti, in quel punto, né spettatori né personale della gara: «Nemmeno le prime vetture che sono transitate di lì hanno visto nulla». Sul posto poco più tardi sono arrivati alcuni spettatori, che erano nei pressi ma non così vicino da accorgersi subito dell'accaduto, per tentare di dare una mano ai primi soccorritori, e a un veicolo della vigilanza antincendio che si trovava a poca distanza. Quando i pompieri hanno potuto avere ragione delle fiamme era ormai troppo tardi.
L'allarme sarebbe stato dato dalla quarta auto partita dopo la Peugeot 207 che con il numero 7 aveva a bordo la coppia. Allo start della prova le partenze sono scadenzate di un minuto l'una dall'altra: è quindi probabile che i piloti delle altre vetture passate subito dopo l'auto di Catelani e Bertoneri non si siano accorti di nulla. Ora iI resti della vettura in cui hanno perso la vita Catelani e Bertoneri sono stati sequestrati dall'autorità giudiziaria e portati in un garage della zona. Tocchera al pm Elena Leone nominare dei periti che possanto tentare di ricostruire quanto, e soprattutto perché, accaduto.
Gli organizzatori tra l'altro fanno notare che la gara di Brancoli viene percorsa dai piloti più veloci ad una media di 76 km l'ora, quindi è una prova da considerarsi lenta giacchè i regolamenti sportivi adottati in Italia dall'Aci-Csai stabiliscono per le ps dei rally un limite di percorrenza di 100 km orari: oltre questa media sono previste multe per gli organizzatori.
Sul tragico incidente interviene anche Sandro Munari, campione mondiale di rally, per anni alfiere della Lancia. «Quanto è accaduto in Toscana mi ha molto colpito. L'uscita di strada ci può stare, la cosa inquietante sono le fiamme». Munari ha un cruccio: «L'uscita di strada rientra nella logica delle corse, la cosa che lascia perplessi è l'incendio. Che non deve più rappresentare un pericolo e bisogna subito individuare le cause che lo hanno provocato, dal momento che certi controlli sono divenuti obbligatori. Bisognerà capire se l'auto aveva dei problemi all'impianto, oppure qualcos'altro. Non si capisce da dove siano partite le fiamme e questo preoccupa».
Valerio Catelani e la sua compagna avevano già avuto un brutto incidente nel marzo del 2009. ddurante il rally di Massa Carrara, la loro auto era andata a sbattere contro un muro e Daniela aveva riportato alcuni traumi.
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