Quando il presidente del Consiglio Enrico Letta termina il discorso, tutti i deputati degli schieramenti che sostengono il governo, soprattutto di Pd e Pdl, si alzano in piedi per battere le mani. Un applauso al quale si uniscono i genitori del premier, Giorgio e Anna e la moglie Gianna Fregonara, seduti sugli spalti di Montecitorio per l'esordio in Aula del premier. Restano invece immobili al proprio banco i parlamentari del Movimento 5 Stelle, quelli di Sel e parte dei parlamentari del Carroccio. Sono ventisette in totale gli applausi che il discorso di 48 minuti di Letta strappa alla Camera: perlopiù immobili i parlamentari a Cinque Stelle che si uniscono ai battimano dell'Aula solamente quando il premier annuncia l'abolizione dello «stipendio dei ministri che esiste da sempre oltre all'indennità». Per il resto, solamente qualche grillino accenna a un timido segno d'approvazione quando il presidente del Consiglio parla della volontà di diminuire le tasse per le imprese, di reddito minimo, di attenzione ai disabili e alle persone non autosufficienti.
C'è spazio anche per un passaggio «biblico», nel discorso di Letta, una metafora per spiegare le sfide che attendono il governo, il Parlamento e il Paese: «Ho pensato molto a Davide nella valle delle nostre paura davanti al Golia di sfide gigantesche».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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