Carte scomode, inchieste e sullo sfondo uno scontro diplomatico Italia-Santa Sede. L’affaire Gotti Tedeschi si fa complesso. La mole di documenti all’attenzione dei magistrati è notevole, ma contiene carte di natura diversa su cui gli stessi inquirenti hanno differenti competenze. Innanzitutto ci sono i 47 faldoni posti sotto sequestro dai pm della Procura di Napoli che indagano sugli appalti Finmeccanica, ora sigillati negli uffici dell’ex presidente dello Ior. Poi c’è il backup del suo pc effettuato sempre su richiesta dei magistrati della procura partenopea: al momento è «congelato» e potrà essere visionato solo in contraddittorio tra le parti. Poi c’è il memoriale difensivo sullo Ior, che Gotti Tedeschi stava predisponendo per rispondere ai nove punti del documento di sfiducia votato nei suoi confronti dal board dell’istituto, memoriale che è stato acquisito invece dai pm della procura di Roma, titolari di due inchieste su ipotesi di riciclaggio e operazioni sospette che coinvolgono anche lo Ior. Infine, c’è un appunto che il banchiere aveva scritto temendo per la propria incolumità pure acquisito dalla procura romana. Un quadro che spiega perchè il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, abbia smentito il sequestro dei faldoni, su cui semmai metteranno le mani i pm napoletani Curcio, Woodcock e Piscitelli alla ricerca di materiale utile per il fascicolo Finmeccanica, in cui Gotti Tedeschi non risulta indagato.
Altra cosa è il fronte Ior e qui bisognerà vedere cosa emergerà dagli scritti di Gotti Tedeschi: il memoriale difensivo, appunto, per il quale il banchiere stava valutando quale potesse essere l’interlocutore più opportuno in Vaticano (e tra i destinatari possibili avrebbe pensato al Papa stesso); e l’appunto diretto alla sua segretaria, a un avvocato e a un giornalista di fiducia. Ma il punto, ora, sono i contenuti di quelle carte. Fabio Palazzo, avvocato dell’economista spiega: «Gotti Tedeschi non si occupava di conti Ior è non è informato di eventuali personaggi politici intestatari di conti Ior». Questo «non esclude che il memoriale possa citare incontri con politici». L’uso di queste carte che parlano di Ior, ha innescato anche un braccio di ferro Italia-Santa Sede e il Vaticano ha rimarcato che ripone «massima fiducia» nel fatto che «le prerogative sovrane riconosciute alla Santa Sede dall’ordinamento internazionale siano rispettate».
Il Fatto Quotidiano pubblica poi un rapporto dello psichiatra Pietro Lasalvia, in cui Gotti Tedeschi viene definito affetto da una specie di «disfunzione psicopatologica» e perciò inadatto a guidare lo Ior. Lasalvia però nega: «Nessuna diagnosi, solo osservazioni sullo stress lavorativo».
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