Papa Francesco archivia l'era Bertone allo Ior. Il cardinale salesiano ha già lasciato il posto di segretario di Stato, lo scorso 15 ottobre, a mons. Pietro Parolin. Bertone, tuttavia, sperava di rimanere presidente della commissione cardinalizia di vigilanza dell'Istituto per le Opere di Religione.
Ieri, invece, il Pontefice argentino ha rinnovato, a sorpresa, l'organismo di supervisione della «banca» vaticana. Esce Bertone. Entrano uomini di fiducia del Papa concordi sulla necessità di riformare l'istituto e ridare credibilità ad un Vaticano segnato da pasticci e scandali negli anni passati.
Oltre a Bertone, escono il suo fedelissimo Domenico Calcagno (aveva sostituito Attilio Nicora dopo i profondi dissapori tra quest'ultimo e Bertone sulla trasparenza finanziaria), il brasiliano Odilo Scherer (entrato «papabile» al Conclave che ha poi eletto l'arcivescovo di Buenos Aires) e l'indiano Telesphore P. Toppo. Resta il cardinale Jean-Louis Tauran, diplomatico di lungo corso che gode, su varie questioni, di ampia fiducia da parte di Bergoglio.
Entrano mons. Parolin, che Bergoglio creerà cardinale in un Concistoro di febbraio; l'arcivescovo di Toronto Thomas Christopher Collins; Christoph Schoenborn, allievo di Joseph Ratzinger, in prima linea nel denunciare le opacità dei cardinali di Curia (chiese le dimissioni di Bertone, sulla pedofilia si scagliò contro Sodano) nonché esperto in materia in quanto a capo di una diocesi, Vienna, titolare di una importante quota in una banca austriaca; e, last but not least, lo spagnolo Santos Abril y Castelló.
Sarà la stessa commissione ad eleggere al proprio interno un presidente.
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