RomaSperavate che le vacanze segnassero una tregua per le cattive notizie? Illusi. Ieri hanno pensato bene di informarci che i mutui sono ormai alle stelle, che nel 2012 le famiglie spenderanno 2.333 euro in più, che sei famiglie italiane su dieci sono ormai in difficoltà. E anche se si registrano importanti risultati sul fronte della lotta all'evasione fiscale, con 15 miliardi che dovrebbero essere recuperati nel 2012, questo non basta per un tuffo in mare con il sorriso sulle labbra.
Partiamo dai mutui. Confartigianato ha rilevato che a maggio 2012 il tasso di interesse sui prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni si è attestato al 4,12 per cento, dal 2,51 a cui era sceso nel giungo 2010. Il tasso medio è così di 103 punti base superiore rispetto un anno fa e di 161 rispetto a due anni fa. Ma il dato che fa più impressione è che ormai i mutui erodono mediamente il 30,9 per cento del nostro reddito. Un dato questo che sfiora il 40 per cento nelle regioni che hanno il maggiore stock di mutui come la Lombardia (dove incidono per il 39,2 per cento del reddito) e il Lazio (38,4). Non a caso in 68mila si sono avvalsi della facoltà di congelare il mutuo, in vigore fino a gennaio 2013 e prevista in caso di perdita di lavoro, cassa integrazione, infortunio o morte, per un debito residuo di oltre 8 miliardi in stand-by.
Dati drammatici, che mettono in difficoltà le famiglie e affondano l'edilizia. Secondo Confartigianato tra giugno 2011 e giugno 2012 le imprese del settore costruzioni, che ammontano a 899.602, sono diminuite dell'1,36 per cento e dell'1,17 quelle a carattere artigianale. A risentirne soprattutto l'occupazione: tra giugno 2011 e marzo 2012 si sono persi 97.800 posti di lavoro, pari a una diminuzione del 5,1 per cento. Crollo anche per le compravendite immobiliari, precipitate del 17,8 per cento nell'ultimo anno.
Se siete tra coloro che non hanno un mutuo tirate pure un sospiro di sollievo, ma senza esagerare. Perché comunque il 2012 sarà un anno di salassi anche per voi. A calcolare voce per voce tutti i rincari ci hanno pensato Adusbef e Federconsumatori, che sono giunti alla vertiginosa cifra di 2.333 euro di maggiori spese per una famiglia italiana media rispetto all'anno scorso: a incidere maggiormente è l'Imu sulla prima casa (405 euro in più), ma contribuiscono pesantemente anche alimentazione (392 euro), carburanti (276), riscaldamento (195), addizionali territoriali (150), prodotti per la casa (123), tariffe del gas (113) e dell'elettricità (110). Le altre voci, dai servizi bancari ai treni, dall'assicurazione auto alle tariffe varie, ci sottraggono altri 569 euro. Una Caporetto per i bilanci familiari. E infatti secondo un'indagine Coldiretti/Swg il 61 per cento degli italiani non dispone di un reddito adeguato a fronteggiare tutte le spese e il 6 per cento addirittura non arriva a fine mese. Ne risente anche la spesa alimentare, con gli italiani costretti a inseguire le offerte speciali (il 62 per cento degli italiani ci bada) o a «surfare» tra più negozi per inseguire i prezzi più convenienti (il 49 per cento lo fa).
Unico sorriso, la lotta all'evasione che quest'anno potrebbe portare alle casse dello Stato 15 miliardi di euro, molto di più di quanto recuperato nel 2011, quando Agenzia delle Entrate ed Equitalia hanno rastrellato 12,7 miliardi. E tutto questo grazie a 380mila verifiche fiscali, a 35mila controlli con il redditometro e ad altre 11mila verifiche nate da movimenti sospetti.
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