L'Italicum si ferma davanti allo scalino delle quote rosa. Un fronte bipartisan insiste sull'introduzione della parità di genere nonostante l'accantonamento dei relativi emendamenti, e rallenta il cammino della legge elettorale. La cui approvazione, prevista per la prossima settimana, dovrebbe preludere a quella che fonti parlamentari del Pd definiscono «una sorpresa»: il via al ddl di riforma del Senato.
Un colpo di scena che cambia il senso dell'accordo che ha previsto la validità dell'Italicum solo per l'elezione della Camera. Ma proprio la nuova legge elettorale, come detto, è alle prese con il nodo-quote. Tenuto alto dalla lettera con cui 90 deputate di tutti i partiti chiedono ai propri leader di inserire nella nuova legge elettorale «regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni». L'appello - diretto a Pd, Ncd, Forza Italia, Scelta civica e Popolari - è firmato anche da diverse esponenti di Fi, ma il partito del Cav sulle quote inserite «per legge» manifesta molte perplessità, anche se Carfagna, Prestigiacomo e le altre hanno trovato l'appoggio sul punto di Giancarlo Galan. A rilanciare l'istanza delle «novanta» arriva anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, che si unisce al gentil coro chiedendo che «venga riconosciuta alle donne la possibilità di essere candidate in posizione eleggibile».
A rinfocolare le polemiche sono arrivate le parole di Anna Finocchiaro ,ospite di Agorà, su Raitre. La presidente Pd della commissione Affari costituzionali del Senato ha annunciato che a Palazzo Madama l'Italicum «cambierà». Nel mirino soglia di sbarramento e premio di maggioranza, ma anche le quote rosa. «Lavoreremo in Commissione per una norma sulla parità di genere», ha spiegato la Finocchiaro, sollevando la perplessità di Francesco Paolo Sisto di Fi. Favorevole all'alternanza uomo-donna nelle liste, ma solo se «frutto di una decisione maturata all'interno dei partiti», non imposta per legge. Sul punto anche nel Pd non mancano perplessità. Il capogruppo in commissione Affari costituzionali alla Camera, Emanuele Fiano, lo ammette, Imporre per legge le quote è «un atto coercitivo».
Ma vista l'insistenza del «fronte rosa» Fiano spera che «possano esserci margini per trovare una mediazione». La Polverini, infine, pone un'altra questione: «Vedremo se ci sarà, da parte dei deputati uomini, il coraggio di votare con il voto palese».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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