Kyenge, la Lega non si scusa e raddoppia: pubblica gli appuntamenti anche di Zanonato

Il ministro dell'Integrazione al Carroccio: "Strumentalizzazione con uno scopo ben preciso". Salvini: "Invocare il sequestro del nostro giornale è fascismo"

Kyenge, la Lega non si scusa e raddoppia: pubblica gli appuntamenti anche di Zanonato

Gli appuntamenti giornalieri del ministro Cécile Kyenge, pubblicati sulle pagine della Padania, non turbano più di tanto la responsabile dell'Integrazione: "Sono una donna nera, ho studiato e faccio il ministro - dice a Repubblica -. Purtroppo la mia stessa esistenza pare oggi una sfida ai peggiori stereotipi e a tutti gli intolleranti di casa nostra". Poi rifila una stoccata all'iniziativa della Lega: "Ci sono momenti in cui diventa urgente recuperare l’orgoglio e la dignità delle istituzioni. Tutti i partiti devono fare di più. La politica si deve alzare tutta per condannare questi attacchi, altrimenti il razzismo può diventare un’ arma pericolosa. Perché la democrazia può essere uccisa anche da continui atti striscianti". Per questo, prosegue, "il mio appello è ancora più ampio", e si rivolge "alle istituzioni italiane, ma anche europee e alle Nazioni Unite: bisogna rafforzare urgentemente tutti i programmi contro il razzismo".

La Lega, ampiamente soddisfatta della grande visibilità ottenuta, non smorza i torni. Anzi, raddoppia: malgrado le accuse di intimidazione ricevute (dal Pd), il quotidiano del Carroccio continua a pubblicare l’agenda degli incontri pubblici della Kyenge nella pagina riservata alla segnalazione degli appuntamenti degli esponenti leghisti ("Qui Lega"). E, con mossa volutamente provocatoria, la Padania oggi riporta anche il calendario degli impegni di Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico. "Abbiamo deciso di replicare l’iniziativa con un altro ministro, stavolta maschio e veneto, vediamo se i cori dei professionisti dell’indignazione saranno dello stesso livello", spiega la direttrice Aurora Lussana.

Intanto la Kyenge respinge l’accusa di "non sapere niente di integrazione" e di "voler favorire la negritudine come in Francia" rivoltale da Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord in Senato: "Io sono un ministro della Repubblica Italiana, alla Repubblica Italiana ho giurato fedeltà, e sono ministro di tutti i cittadini", ha detto l'esponente del governo intervenuta ad Agorà su RaiTre. "Solo sull’integrazione posso rispondere", ha poi tagliato corto.

Da via Bellerio non demordono. "Mi dicono che stamattina ci sia stata una corsa alle edicole per acquistare la Padania - sottolinea il segretario Matteo Salvini - è la risposta della nostra gente agli attacchi e alle intimidazioni fatte contro la Lega da chi addirittura invoca il sequestro fascista". Salvini ha poi annunciato che sabato a Milano la Lega ignorerà il ministro Kyenge. E il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, per non essere da meno, rilancia: "Non capisco perché contestare il ministro Kyenge sia un atto di razzismo mentre invece contestare il presidente Maroni, come avviene qualche volta, sia un atto di grande democrazia. Non capisco veramente dove stia il problema - sottolinea Maroni - perché la sua agenda è sul sito del ministero. Noi contestiamo le proposte assolutamente sbagliate del governo attraverso il ministro Kyenge e se siamo in democrazia -conclude Maroni- questo si può fare".

Nello specifico degli appuntamenti segnalati la Kyenge osserva questo: non si tratta né di un’intimidazione e nemmeno una sciocchezza, bensì una "strumentalizzazione". Il motivo? Quanto riportato "non rappresenta tutta l’attività ministeriale, ma soltanto una parte, scelta non a caso". Intanto sulla polemica interviene anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Noi abbiamo garantito il pieno sostegno al ministro, e siamo contro ogni forma di razzismo, poi potremo dividerci sulle politiche per l’immigrazione...".

Sempre sul fronte delle polemiche bisogna registrare quanto ha detto la deputata di Forza Italia Jole Santelli, ex sottosegretario al Lavoro. Mentre stava parlando di politiche di immigrazione e accuse di razzismo, ha detto: "I neri? Hanno la fortuna di non doversi truccare come noi...". La battuta, pronunciata nel corso della trasmissione Agorà (RaiTre), dopo la fine della trasmissione è stata stigmatizzata, su Twitter, dal conduttore Gerardo Greco.

Intanto l'ufficio postale di Palazzo Chigi questa mattina ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco per una lettera sospetta destinata al ministro per l’Integrazione. Dalla lettera è fuoriuscita della polvere sospetta mal’allarme è subito rientrato.

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