di Corrado Sforza Fogliani*
Si sta parlando in questi giorni dellipotesi di reintrodurre lIci sullabitazione principale e nel contempo di trasformare questa imposta (ovvero la sua sostituta, lImu) in unimposta progressiva.
Le modalità di attuazione di tale progressività via via avanzate sono diverse e spaziano dallidea di rapportare lentità del tributo al reddito del proprietario (reddito da locazione, deve intendersi, non potendo essere diversamente, a meno di non voler dare vita ad un vero e proprio mostro giuridico) a quella di calibrare limposta con riferimento al numero di immobili posseduti.
Deve allora subito dirsi che lidea di unIci progressiva è da respingersi totalmente. Non per nulla, un tributo locale siffatto non esiste in alcun altro Paese, essendo limposta locale sulla casa collegata ai servizi che alla casa stessa (al suo proprietario o al suo inquilino, che infatti spesse volte è soggetto passivo di imposta) vengono forniti dallente locale, servizi di cui costituisce il corrispettivo. E in relazione a unimposta che sia oggettivamente commisurata ai servizi forniti, unimposizione progressiva non trova allevidenza alcuna ragion dessere.
Ma quel che è più grave è che unIci progressiva, sia che venga rapportata al reddito sia che venga rapportata al numero di immobili, rappresenterebbe comunque un colpo mortale per la locazione, di cui ridurrebbe il mercato proprio in un momento in cui questo sta godendo di una leggera quanto importante rivitalizzazione per effetto dellintroduzione della cedolare secca sugli affitti, con la quale è stata restituita allaffitto quella minima redditività che da troppi anni non cera ormai più. Va da sé, infatti, che la scelta di una maggiore tassazione in funzione di uno dei due criteri sopra indicati (reddito o numero di immobili) scoraggerebbe linvestimento immobiliare, determinando il definitivo (e totale) trasferimento delle relative risorse verso forme alternative di impiego, a tutto detrimento della mobilità dei lavoratori e degli studenti sul territorio e con effetti negativi anche in termini di ulteriore pressione sul mercato della compravendita.
Sulla progressività va poi fatto un discorso specifico. LIrpef è notoriamente, e da sempre, unimposta progressiva. Recentemente, con la manovra di agosto, è stata introdotta la progressività anche in relazione alle aliquote delladdizionale comunale Irpef. Ma non può non essere messo in evidenza che lestensione del criterio della progressività ad una molteplicità di tributi si sostanzia in una sostanziale espropriazione del bene inciso.
*Presidente Confedilizia
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