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L'«uomo nuovo» di Milano sotto inchiesta per corruzione

Milano Aveva conquistato la guida del Pdl milanese presentandosi come l'«uomo nuovo», forte di un'alleanza tra la sua corrente (gli ex di Alleanza nazionale), i socialisti di Colucci e i democristiani di Zambetti. A dieci mesi da quella vittoria - conquistata sconfiggendo nettamente il presidente della Provincia, Guido Podestà - Sandro Sisler, coordinatore provinciale del partito «azzurro» - si trova a fare i conti con una grana giudiziaria. Un avviso di garanzia per corruzione che riguarda il suo passato di amministratore locale, quando - si parla di quattro anni fa - era assessore all'Urbanistica di un paesotto brianzolo: ma che gli esplode in mano adesso, nel pieno della crisi politica dagli esiti incerti che vivono Milano e la Lombardia.
Sisler ha visto arrivargli in ufficio questa mattina le Fiamme gialle della Finanza con un decreto di perquisizione firmato dalla Procura di Monza. Al dirigente del Pdl la magistratura brianzola contesta una tangente da trentamila euro, che avrebbe incassato nel 2008 in cambio del via libera al cambio di destinazione d'uso di un immobile a Carate Brianza, il Comune dove all'epoca Sisler era assessore. Fonte originaria dell'inchiesta e (per quanto se ne sa) a tutt'oggi unico elemento di prova, le dichiarazioni di un consigliere comunale del Pdl, tale Maurizio Altobelli, finito sotto inchiesta per una serie di tangenti, arrestato il 12 luglio scorso e cavatosi d'impiccio collaborando con i magistrati. Al pm Donata Costa, Altobelli ha raccontato anche di avere, per conto dell'imprenditore proprietario dello stabile, consegnato una mazzetta in contanti a Sisler, a bordo della sua Mercedes: «Gli infilai la busta nel cassetto portaoggetti dicendogli che quella busta era per via Padova».
Alla caccia di riscontri alle dichiarazioni di Altobelli, i finanzieri hanno perquisito ieri gli uffici di Sisler in entrambe le società pubbliche di cui è amministratore: l'Aler di Monza e Brianza, di cui è presidente, e Lombardia Informatica, controllata dalla Regione, di cui è consigliere. Perquisiti anche gli uffici del coordinamento provinciale del Popolo della libertà.

«Ho sempre fatto politica per passione, non sono né deputato né consigliere regionale, vivo del mio stipendio» dichiara Sisler in serata. «Le dichiarazioni di Altobelli sono false e agirò contro di lui in tutte le sedi competenti».

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