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L'abolizione del reato clandestinità spacca la maggioranza

Sacconi (Ncd): "Niente mediazione, stralciare la norma". Zanda (Pd) insiste: "Testo va approvato in aula". Forza Italia e Lega dicono no

L'abolizione del reato clandestinità spacca la maggioranza

Il parlamento torna a discutere - e a dividersi - sul reato di immigrazione clandestina. Dopo l’altoltà del capogruppo del Nuovo centrodestra al Senato, Maurizio Sacconi ("esauriti i tentativi di mediazione sui modi con cui rendere più efficaci le espulsioni degli immigrati clandestini nell’ambito del disegno di legge delega sulle pene detentive"), il Pd replica con Luigi Zanda. Il presidente dei snatori democratici sottolinea che "il testo varato dalla commissione Giustizia, che prevede la depenalizzazione del reato di clandestinità, è buono e ora va approvato dall’Aula". E prosegue: "Il reato di immigrazione clandestina non ha prodotto alcun beneficio né al nostro Paese né agli immigrati. È quindi sufficiente garantire la sanzione amministrativa". Rincara la dose il piddì Giuseppe Lumia: "L’abolizione del reato di clandestinità - dice ai giornalisti fuori dalla commissione Giustizia del Senato - è una svolta e indietro non si torna: la norma è stata valutata e condivisa ampiamente in commissione, con l’ok del governo".

Maurizio Gasparri espone la linea di Forza Italia "No all’abolizione del reato di immigrazione clandestina. L’effetto annuncio di questa scelta - ribadisce il dice il vicepresidente del Senato - avrebbe effetti devastanti. L’Italia non è mai stata un paese razzista. Ha avuto modo di dimostrare in tantissime occasioni la sua grande generosità, ma non può più tollerare che sotto l’indifferenza dell’Europa le nostre coste siano invase di clandestini. Chi vuole cancellare questa norma deve piuttosto pretendere l’aiuto e il rispetto degli altri Stati europei. Aprire in maniera demagogica a chi non ha un posto di lavoro vuol dire aprire alla disperazione. Le politiche sull’immigrazione vanno affrontate cambiando completamente il punto di partenza".

Contraria anche la Lega. "Rubo le parole al professor Sartori - dice Matteo Salvini ad Agorà, su Raitre - e dico che sono delle idee demenziali perché aprirebbero le porte ad un'immigrazione incontrollata, alla disoccupazione e alla delinquenza. Contesto delle parole pericolose per gli italiani e per gli immigrati regolarmente qua presenti: cancellare il reato di immigrazione clandestina secondo me è una sciocchezza pericolosa anche se la proponesse una valchiria alta, bionda, con gli occhi azzurri che arriva dalla Finlandia". E rincara la dose la senatrice del Carroccio Patrizia Bisinella: "Ci metteremo sempre di traverso, saremo sempre contro a provvedimenti illegittimi che stravolgono lo stato di diritto. No, non siamo tutti uguali, c’è chi vive nella legalità e deve essere tutelato dallo Stato e chi vive nell’illegalità e deve essere condannato e punito dallo Stato come i delinquenti e i clandestini".

Sull'argoimento immigrazione e clandestinità interviene anche Roberto Casaleggio, guru del Movimento 5 Stelle: il referendum del M5S sull’abolizione del reato di clandestinità, sottolinea, "è stato un bell’esempio, secondo me, di esercizio di democrazia diretta".

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