Lancia il figlio poi si butta dal balcone

Lancia il figlio poi si butta dal balcone

Liti come quella ce n’erano già state, in famiglia. Ma questa volta l’esito è stato drammatico, con il papà e il suo bambino entrambi in bilico fra vita e morte. Il gesto folle, disperato, è avvenuto ieri a Ravenna, intorno alle 13, quando un uomo di 34 anni, immigrato nigeriano regolare, al colmo dell’ennesima sfuriata alla presenza della moglie, una connazionale di 22 anni, ha afferrato il figlioletto di 20 mesi e l’ha gettato dal balcone. Poi, consapevole o no di quanto aveva appena fatto, s’è lanciato anch’egli nel vuoto. Impiegato in un reparto alimentari di un supermercato ravennate, il nigeriano in passato aveva già attirato su di sé, per il suo temperamento troppo fumantino, l’attenzione delle forze dell’ordine. Secondo le prime ricostruzioni e verifiche effettuate dai carabinieri, prende sempre di più corpo l’ipotesi che l’uomo abbia perso la testa a causa di una discussione animata con la consorte. Gelosia? Problemi economici? Sui motivi scatenanti del dramma, consumatosi in pochi minuti, non c’è nulla di certo. Ora ciò che più conta è la salute del piccolo, che ha subito un trauma cranico e uno toracico ed è stato trasferito all’ospedale «Bufalini» di Cesena dove è stato subito sottoposto a operazione chirurgica. Sotto operazione, ma all’ospedale di Ravenna, anche il padre, per diversi traumi soprattutto al bacino. Ma lui, il responsabile, al contrario del bimbo, secondo fonti mediche non sarebbe in pericolo di vita.
Era l’ora di pranzo quando i vicini, nella palazzina (di via San Lorenzo in Cesarea, quartiere residenziale a ridosso del centro di Ravenna) che ospita la famiglia, hanno avvertito un tonfo. Subito qualcuno aveva chiamato un’ambulanza. Ma un uomo che abita lì di fronte, uscendo in strada si è accorto della presenza del bimbo nascosto dal corpo del padre che gli era caduto addosso, e ha dunque chiamato il 118 per una seconda ambulanza. I carabinieri hanno subito cominciato ad ascoltare i testimoni dell’accaduto. Tra i vicini di casa, c’è chi ha sentito le grida e il tonfo al culmine del volo, e chi ha anche visto l’uomo lanciarsi dal balcone.

Nessuno sembra però aver visto il 34enne scaraventare il bimbo, tanto che all’inizio si era pensato a un tentativo di suicidio. Al vaglio anche l’ipotesi che l’uomo possa avere tentato di fare la stessa cosa alla moglie, con la quale aveva litigato per non essere stato invitato a un matrimonio di suoi parenti.

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