Se la tenacia avesse un nome si chiamerebbe Cody McCasland. Undici anni, con due piccole protesi al posto delle gambe e tanta voglia di vivere, il bambino texano riesce a dar coraggio perfino ai veterani di guerra, curando le ferite del cuore provocate dall'aver perso una gamba o un braccio nei combattimenti. Nato prematuro e con una rara sindrome, l'agenesia sacrale, i medici lo avevano dato per spacciato. A 15 mesi gli sono state amputate entrambe le gambe per scelta dei genitori, che non volevano vederlo in carrozzina. Oggi corre e salta, partecipa al triathlon per bambini, va in bici (l'handbike, quella con pedali a mano), fa sci d'acqua, baseball e ice sledge hockey (l'hockey su ghiaccio con slittino). Ha più di venti paia di «gambe», una per ogni occasione, e la disabilità non è mai stato un ostacolo per lui. Il bambino qualche tempo fa è stato notato dal Ministero della difesa Statunitense che gli ha chiesto di andare nei Veterans Admnistration Hospital dove ci sono soldati rimasti paraplegici, non vedenti, amputati e la sua vittoria più grande è quella di riuscire a ridar loro coraggio.
Nel 2012 è stato vincitore assoluto del Premio Sciacca, come esempio positivo per le sue straordinarie capacità umane e atletiche. Cody oggi è anche portavoce del Caf, Challenge Athletes Foundation, organizzazione che raccoglie fondi per aiutare i disabili a praticare sport.L'ATLETA ADOLESCENTE CHE INSEGNA A VIVERECody, il bimbo con le protesi che fa sorridere i veterani
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