Lavitola ai domiciliari col braccialettoDopo tredici mesi in cella a Napoli

Napoli Il Tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari a Valter Lavitola. Dopo tredici mesi trascorsi in una cella del carcere di Secondigliano a Napoli, l'ex direttore dell'Avanti torna nella sua casa romana dove avrà come inseparabile compagno un braccialetto elettronico. Uno dei pochi detenuti in Italia ad avere ricevuto questo cadeau dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. L'installazione del sistema elettronico di controllo è previsto nell'abitazione dell'imputato. Il ritorno a casa, per l'ex direttore dell'Avanti (anche se in stato detentivo) è una vittoria del suo avvocato, Gaetano Balice. «Valter Lavitola è tornato in Italia per difendersi nel processo, adottando una condotta processuale leale, esercitando in pieno il diritto di difesa, manifestando, insieme al suo difensore, la piena fiducia nella giurisdizione, fiducia che si è mantenuta ferma nonostante l'esasperato prolungarsi della detenzione carceraria», ha spiegato il legale.

Il Riesame di Napoli ha concesso i domiciliari a Lavitola, nell'ambito del procedimento che si era concluso in primo grado con rito abbreviato con una condanna a 2 anni e 8 mesi per tentata estorsione ai danni di Silvio Berlusconi.

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