Il Cdm ha approvato il Documento di Economia e Finanza (Def). Questa mattina, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha confermato che "ci sono dal primo giorno" e che la preoccupazione è tutta dei giornalisti. Sullo stesso tema era intervenuto ieri il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Graziano Delrio. "La crescita la stimiamo allo 0,8% nel 2014, ma spero saremo smentiti in positivo", ha dichiarato il premier al termine della riunione del Consiglio dei ministri che ha approvato il Def, sottolineando che il Governo è stato "cauto" nelle stime sull’impatto delle riforme sulla crescita. "Le riforme non sono solo un punto orgoglio di questo governo o un elemento fondamentale perché promesso ma una precondizione della ripresa economica. Senza, non c’è credibilità", ha aggiunto il capo del governo.
La crescita del Pil
Nel Def si legge che "l’effetto espansivo delle riforme si manifesterà debolmente nel 2014 per poi risultare via via più pronunciato negli anni successivi". Inoltre, il Pil raggiungerebbe gradualmente nel 2018 un livello di 2,1 punti percentuali più elevato. Nel 2015 la crescita sarà dell’1,3%, nel 2016 dell’1,6%, nel 2017 dell’1,8% e nel 2018 dell’1,9%.
Il cuneo fiscale
Per quanto riguarda la spending review, nel 2014 sono previsti risparmi per circa 6 miliardi per l’anno in corso, fino a 17 e 32 miliardi di euro rispettivamente per il 2015 e 2016 in termini cumulati. Raddoppia al 26% poi l’imposta sulle plusvalenze delle quote Bankitalia: sarebbe l’asso del governo per raggiungere i 6,6 miliardi per tagliare il cuneo. La misura, non contenuta nel Def, arriverebbe comunque sul tavolo del Cdm. Per quanto riguardo il taglio del cuneo fiscale, le coperture verranno dalla spending review (per 4,5 miliardi di euro) e dal gettito dell'Iva e dall'aumento delle tasse sulle quote di Bankitalia (2 miliardi di euro circa).
Disoccupazione e Irap
Il governo punta a ridurre l’Irap di almeno il 10% attraverso il contemporaneo aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. La disoccupazione italiana salirà al 12,8% nel 2014, dal 12,2% del 2013. È quanto si legge nelle nuove stime contenute nel Def. Il tasso dei senza lavoro scenderà al 12,5% nel 2015 e al 12,2% nel 2016. I proventi delle privatizzazioni ammonteranno a circa 12 miliardi nel 2014. Gli introiti saranno utilizzati per ridurre il debito pubblico. Anche nel 2015, 2016 e 2017 i ricavi saranno di circa 10-12 miliardi annui, pari a circa 0,7 del Pil.
Rispettiamo i parametri Ue
"Il Def approvato oggi non solo mantiene gli impegni assunti dal governo ma rispetta in pieno i parametri europei, mantenendo il rapporto deficit-pil al 2,6%", ha detto Renzi. Che poi ha aggiunto: "Tutto questo lavoro lo stiamo facendo con il mantenimento dei parametri europei entro i limiti e, soprattutto, al 2,6%. L’Italia chiede di cambiare l’Europa mantenendo i parametri e gli impegni.
Noi siamo uno dei non molti paesi che rispetta i parametri europei e proprio per questo ci sentiamo titolati a chiedere che l’Europa nel secondo semestre 2014 rifletta su sé stessa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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