La Lega ora ha paura Congelata Pontida

Slitta la kermesse del 10 giugno: si temono contestazioni al Senatùr e scontri prima della proclamazione di Maroni

La Lega ora ha paura Congelata Pontida

Roma Fino a un mese fa Pontida era in programma, con una data già fissata: domenica 10 giugno. Ma ora, con la novità del congres­so federale a fine mese e soprattut­to nel bel mezzo dell’uragano Francesco (Belsito), la festa di Pontida (con ben poco da festeg­giare...) sarebbe un rischio enor­me per la Lega. Per il momento dunque l’adunata sul pratone non è convocata, in altre parole an­nullata. Forse slitterà più in là, co­me assicura Matteo Salvini, ma è ancora tutto da decidere. Già nel 2006 non si fece a giugno, com’è prassi, ma in autunno. L’annulla­mento invece ci fu nel 2004, anno della malattia di Umberto Bossi.

Stavolta, otto anni dopo, è ancora per Bossi che si sospende il radu­no. Una Pontida senza di lui sareb­be impossibile, ma il popolo leghi­sta come lo saluterebbe, dopo le puntate del dossier The Family? Già l’anno scorso Bossi fu interrot­to e fischiato dal pratone che mo­strava già i segni della fine (stri­scioni «Maroni premier»,cori«Bo­bo, Bobo, Bobo!»). Stavolta sareb­be molto peggio, nella migliore delle ipotesi un triste epilogo per l’ex capo, con in più l’incognita il rischio tensioni (botte?) con gli ir­riducibili bossiani. Troppe inco­gnite che rendono Pontida un pe­ricoloso punto di domanda den­tro­un partito che ha già troppi pro­blemi d’immagine da gestire. Si fa­rà più avanti, forse a fine luglio, se le acque si saranno calmate dopo l’acclamazione di Maroni al fede­rale. Si vedrà. La versione ufficiale del Carroc­cio sposta tutto sulla «logistica». Cioè, siccome ci sono di mezzo i congressi nazionali di Lombar­dia, Veneto ed Emilia (tutti i primi di giugno, ma già in agenda quan­do Pontida ancora era prevista), e poi il federale da cui uscirà il nuo­vo capo della Lega, non aveva sen­so piazzarci in mezzo Pontida, fe­sta di una Lega senza segretario. «La segreteria politica federale- si legge nel comunicato di via Belle­rio - chiarisce che già da tempo era stato deciso, per ragioni orga­nizzative, in conseguenza dell’in­tenso calendario di eventi nel me­se di giugno, di posticipare il sud­detto raduno a dopo la stagione congressuale».Vero,ma non com­pleto. Gli scandali dei soldi, la resa dei conti da completare e la situa­zione di Bossi sono l’altra metà del motivo per cui Pontida non si poteva mettere serenamente in programma. I leghisti non gradiscono dietro­logie sul rinvio di Pontida, come fa Salvini su Facebook : «Ovviamen­te anche quest’anno il raduno di Pontida si farà, anche se qualche giornalista “finto tonto” scrive che lo rimandiamo perché abbia­mo paura... State tranquilli, ci sa­remo e saremo più numerosi che mai!». Ma le altre volte in cui cade­vano i congressi nazionali e fede­rali Pontida non fu né spostata né annullata. Nel 2007 si rinnovò la Lega lombarda, e Pontida si fece, nel luglio del 2008 quella veneta, e Pontida si fece, nel 2002 Bossi ven­ne riconfermato segretario federa­le ( ad Assago) e Pontida si fece. Sta­volta le date si accavallano a giu­gno, è vero, ma è tutto il resto che è cambiato. E restano, pur nella maronizza­zione quasi completa del Carroc­cio, ancora sacche di resistenza. Ad esempio sulla segreteria nazio­nale lombarda, dov’è candidato fi­nora unico Matteo Salvini, parte della vecchia guardia che non ama il movimentismo dei Giova­ni padani si sta coagulando attor­no al senatore Cesarino Monti, per una alternativa: «Pensiamo ad un candidato di garanzia- dice il brianzolo Monti- con una storia nella Lega,per avere non un’accla­mazione di Salvini ma un confron­to tra candidati». Monti è uno dei pochi vicini a Bossi in questi gior­ni: «Tutti quelli che facevano la fi­la per parlargli, per farsi candida­re, adesso dove sono? Spariti. É una vigliaccata. Io non lo abban­donerò mai ».Non c’è pace neppu­re sulle accuse della Procura a Bos­si, indagato per truffa perché fir­mava i bilanci insieme a Belsito. Problema posto dai bossiani: per statuto (art.

13) è il consiglio fede­rale della Lega che «approva il bi­lancio preventivo e consuntivo» della Lega. Quindi, se c’è una re­sponsabilità in chi approvava i bi­lanci di Belsito, non è solo di Bos­si, ma va divisa tra i membri di quell’assemblea. Dove siede an­che un certo Maroni.

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