Lele Mora e Papa, lotta a due contro il carcere preventivo

La trasformazione di Lele Mora da agente dei vip a difensore dei detenuti parte da qui. Ieri in una conferenza stampa alla Camera con il deputato Pdl Alfonso Papa (insieme nella foto) ha iniziato la sua battaglia sulla condizione delle carceri italiane. «Solo chi ha vissuto in carcere può capire - ha detto -. Ecco perché ho deciso di dare una voce a chi non può parlare». L'incontro aveva il titolo «L'alleanza tra carceri e lavoro. Un'esperienza comune al servizio dei detenuti». Raccolta differenziata, ortoterapia e angoli dei detenuti nei supermercati della grande distribuzione in cui vendere i prodotti fatti o coltivati dai carcerati. «A volte - ha detto - l'errore di un magistrato può rovinare le persone e io sono uno di quelli che è stato rovinato».

«I miei 400 giorni in carcere, la maggior parte dei quali trascorsi in isolamento, sono stati un'esperienza terribile». Ma ha aggiunto che «voglio ritornare a fare il mio lavoro. Ho talento a scoprire i talenti e a gestire star». Per ora però ha chiesto di essere affidato alla comunità di don Mazzi.

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