"Il decreto di domani non sarà il decreto dei miracoli". Enrico Letta mette le mani avanti su un provvedimento sul quale sono puntati gli occhi degli italiani e dell'Unione europea: quello che dovrebbe prima sospendere e poi riformare l'Imu.
Domani il Consiglio dei ministri si riuniranno per rinviare la rata Imu di giugno, operazione che dovebbe dare il via all'abrogazione dell'imposta sulla prima casa come richiesto a gran voce dal centrodestra. Un decreto che potrebbe deludere le aspettative, stando a quanto detto dal premier oggi, ma che - assicura Letta - "contiene alcune scelte che ci consentono di avere 100 giorni di tempo per fare le riforme a favore delle imprese, delle famiglie, della lotta alla disoccupazione. Speriamo di poter dare molte risposte. Ma non miracoli", ha ribadito.
In particolare, a preoccupare il presidente del Consiglio è la disoccupazione giovanile, un "vero e proprio dramma" per l'Italia : "Sono convinto che tutti i leader europei vedano il tema come il grandissimo incubo del nostro continente e sono convinto che ci sia la volontà di fare scelte subito", ha detto Letta a Varsavia dopo l'incontro con il premier polacco Donald Tusk.
Cento giorni, quindi, perché il governo dia risposte al Paese. Cento giorni che potrebbero essere cruciali anche per il futuro del governo di larghe intese. "Entro agosto bisogna fare la riforma complessiva della tassazione degli immobili,compresi i capannoni, altrimenti cadrà il governo Letta", è tornato a minacciare Renato Brunetta a Porta a Porta. Parole che dovrebbero restare tali: nei piani di Letta non c'è solo un rinvio della rata di giugno, ma una vera e propria riforma per "rilanciare l’edilizia e rendere le famiglie italiane meno appesantite dal fisco", come assicura il premier da Varsavia.
PerGraziano Delrio, però, domani i ministri vareranno solo un rinvio della rata di giugno a settembre. "Sullo slittamento dell’Imu prima casa non ci sono problemi di risorse, quanto invece di copertura degli interessi", ha detto il ministro per gli Affari regionali al termine della riunione con l'Anci, "Da parte mia ho preso oggi l’impegno con l’Associazione nazionale dei Comuni a non creare problemi ai sindaci per l’individuazione delle risorse su Imu prima casa, che non peserà in alcun modo sulle casse comunali".
"non conosce evidentemente il testo del decreto che il Cdm domani esaminerà", replica Brunetta a Porta a Porta, "A settembre non si pagherà più l’Imu sulla prima casa. Se ci sarà invece un compromesso con il Pd, vorrà dire che verrà abolita per l’80-90%. È da masochisti pensare che l’Imu sulla prima casa non verrà abolita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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