Letta: "Resto al governo. Ora sono più forte"

"Dopo la scissione del nuovo centrodestra - dice il premier da Berlino - c’è una chiara maggioranza e ora sono più forte". E avverte: "Basta con tagli e tasse o Grillo arriva al 51%"

Letta: "Resto al governo. Ora sono più forte"

"Quando ho letto la data di questo evento ho detto: devo andare perché sarà molto interessante venire dopo che il nuovo governo tedesco si sarà insediato...". E' la battuta che Enrico Letta riserva alla platea di industriali tedeschi durante un convegno organizzato dal quotidiano Suddeutsche Zeitung a Berlino. Frase che scatena le risate della platea. L’Italia, prosegue sicuro di sé il capo del governo, "ha fatto tutti i suoi compiti a casa e li ha fatti bene". Tra un mese, ha aggiunto, "completeremo il processo per l’unione bancaria che è un pilastro cruciale e molto importante - ha continuato - dobbiamo portare a termine quanto abbiamo deciso nel Consiglio europeo di giugno. Se non lo faremo, sarà molto difficile convincere i mercati che l’Europa è veramente unita". L’omonimia tra il presidente della Confindustria tedesca (Wilhelm Grillo) e il leader del Movimento 5 stelle dà l’occasione a Letta per fare una battuta davanti alla platea di industriali tedeschi riuniti a Berlino. "Mi fa piacere parlare con Grillo - ha detto Letta - perché non è facile entrare in dialogo con l’altro Grillo". E aggiunge: "Se si dovessero mettere solo tasse e tagliare spese, Grillo avrà la maggioranza, supererà il 50%. Lo dico sempre quando parlo con le istituzioni europee, perché dobbiamo dire ai cittadini che dopo i cittadini si raccoglieranno i frutti, altrimenti Grillo andrà al 50%. Succederà in Italia ma anche in altri Pesi, basta guardare la Francia con Marie le Pen".

Il premier rivela di essere d’accordo con l’elezione diretta di un unico leader che governi l’Europa, come negli Stati Uniti, perché "dobbiamo capire che senza una leadership politica votata dai cittadini europei sarà davvero difficile costruire una Ue capace di avere una leadership con legittimità". In Europa, ha aggiunto, "abbiamo un sistema barocco per prendere le decisioni; so che è una domanda difficile da porre qui, ma chi è il capo dell’Ue?".

Ora "Berlusconi non è più un pericolo - dice Letta sicuro di sé - oggi sono più forte rispetto ai sette mesi passati: penso che rimarrò perché sono abbastanza forte". Letta poi sottolinea come "la divisione nel centrodestra" ha dato vita a "una nuova maggioranza" per cui "oggi sono più forte". Quanto ai rapporti di forza tra governo e Pd, Letta manda un segnale di pace a Renzi: "Siamo amici e lavoreremo insieme", anche perche "credo che il Pd abbia imparato la lezione" sul fatto che non dobbiamo dividerci. E prosegue tra una battuta e una riflessione seria: "Siamo molto diversi per comportamento e postura, i fiorentini sono diversi dai pisani. Lavoriamo bene assieme e lo faremo anche in futuro.

In Italia - ricorda Letta - c’è una tradizione dei partiti di centrosinistra che sono crollati a causa delle rivalità personali: da quello abbiamo imparato che bisogna cooperare e sono convintissimo che ci riusciremo".

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