L'Europa apre una porta al Cav: la legge Severino non è retroattiva?

Dichiarato ricevibile il ricorso di un esponente del centrosinistra escluso dalle regionali del 2013 in Molise per una vecchia condanna. Un precedente che fa ben sperare il Cav

L'Europa apre una porta al Cav: la legge Severino non è retroattiva?

Chi commette un reato deve sapere esattamente a quali conseguenze va incontro, e non può essere colpito con sanzioni che non erano previste quando ha commesso il reato. É il principio - a suo modo banale - che impedisce la retroattività delle norme penali. E che ora la Corte europea di Strasburgo si prepara a verificare nei confronti della legge Severino, quella che in Italia ha escluso dal Parlamento i condannati in via definitiva a più di due anni di carcere. Oggi si apprende che la Corte ha dichiarato ricevibile, e quindi non manifestamente infondato, il ricorso presentato da Marcello Maniscalco, che venne escluso dalle liste per le elezioni regionali in Molise. Ma è evidente che a rendere interessante la notizia è soprattutto il precedente che la decisione di Strasburgo costituisce in vista del caso identico, ma ben più rilevante politicamente, che dovrà essere affrontato prossimamente dai giudici europei: il ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la sua esclusione dal Senato, in base proprio alla legge Severino, come conseguenza della sua condanna definitiva nel processo per i diritti tv.

Il ricorso giudicato ammissibile da Strasburgo viene, a ben vedere, dallo schieramento opposto a quello di Berlusconi: Maniscalco, condannato nel 2001 per abuso di ufficio, si era candidato alle elezioni regionali del febbraio 2013 in una lista a sostegno di Paolo Di Laura Frattura, candidato governatore del centrosinistra, che da quelle elezioni venne incoronato presidente della Regione. Ma Maniscalco non potè gioire della vittoria del suo schieramento perchè si era visto escludere dalle liste a causa del vecchio precedente penale. Aveva impugnato la propria esclusione sia davanti al Tar che al Consiglio di Stato, lamentando proprio ciò che lamenta oggi Berlusconi: che la legge Severino, entrata in vigore nel 2012, non può sanzionare comportamenti commessi prima della sua entrata in vigore. E questo vale anche per l'ostracismo dalla vita politica, che per la legge Severino è una sorta di corollario della sanzione penale. Ma sia Tar che Consiglio di Stato avevano dato torto a Maniscalco, che a quel punto si era rivolto all'Europa. É la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, avevano sostenuto i suoi legali, a escludere la retroattività delle norme. Pari pari quanto nel settembre 2013 Berlusconi aveva affermato nel suo ricorso a Strasburgo dopo la condanna definitiva per i diritti tv.

Ora, la dichiarazione di ricevibilità apre un primo varco alle speranza di Maniscalco, e di conseguenza di Berlusconi. «Si tratta ovviamente di un primo passaggio - spiega l'avvocato di Maniscalco, Francesco Saverio Marini - la Corte opera infatti in due fasi: la prima è la valutazione di ricevibilità, la seconda è quella sulla fondatezza del ricorso».

Se anche il giudizio di merito vedesse accogliere le tesi di Maniscalco, rischiano di doversi rifare le elezioni in Molise per dare la possibilità al candidato escluso di sottoporsi al voto degli elettori. Ma soprattutto si aprirebbe uno scenario nuovo: quello del rientro di Berlusconi (l'esame del cui ricorso non è ancora stato fissato da Strasburgo) in Parlamento in forza della sentenza della Corte europea.

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