"La libertà ha un prezzo": il piano di Meloni per la Nato in Europa

Sulle riforme: "Procediamo spediti per premierato e giustizia, sì alle preferenze nelle liste". L'appello alle regioni per le liste d'attesa. Questione migranti: "Aperta una nuova fase in Italia e in Ue"

"La libertà ha un prezzo": il piano di Meloni per la Nato in Europa
00:00 00:00

L'Italia e l'Unione europea devono rafforzare le proprie capacità difensive per far fronte alle sfide geopolitiche del mondo. Lo ha ribadito Giorgia Meloni, rispondendo a una interrogazione di Carlo Calenda sul tema difesa nel corso del question time al Senato. "Da patriota sempre sostenuto un principio semplice, ovvero che la libertà ha un prezzo", ha affermato la premier.

Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato che, nel 2025, il nostro Paese raggiungerà l'obiettivo del 2% del Pil per le spese militari "perché c'è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare". "Lo faremo sia rilanciando la traiettoria di potenziamento delle nostre capacità di difesa, sia inserendo nel computo delle spese rilevanti quelle voci che sono in linea con i parametri dell'Alleanza atlantica che altre nazioni già considerano", ha aggiunto Meloni. "Senza difesa non c'è sicurezza e senza sicurezza non c'è libertà".

La premier ha anche espresso alcune considerazioni sulla Nato, che dovrebbe prendere più in considerazione il lato sud "che pure è particolarmente importante, soprattutto in un momento di minacce ibride. Per questo governo rafforzare la difesa non significa solo potenziare gli armamenti, ma significa di più: significa difesa dei confini, lotta al terrorismo, controllo del cyberspazio, presidio del dominio sottomarino e delle infrastrutture critiche".

Rimanendo in tema di politica estera, la premier ha affermato che "non è facile riassumere quanto fatto in tre minuti, posso dire che ha avuto dal mio punto di vista in questi anni una identità chiara un protagonismo che ha smentito chi aveva preconizzato un isolamento italiano con l'avvento del governo di centrodestra". Ha anche ribadito la necessità di mantenere l'unità tra Usa e Ue, "perché solamente insieme possiamo garantire un Occidente all'altezza delle sfide del nostro tempo", così come il sostegno agli sforzi di Washington per raggiungere la pace in Ucraina e al piano dei Paesi arabi per la fine delle ostilità in Israele e la ricostruzione della Striscia di Gaza. Meloni ha anche annunciato di star cercando "lo spazio per una missione molto ampia nell'Indo-Pacifico" nei prossimi mesi e ha smentito categoricamente le voci sui quaranta miliardi inviati a Trump: "Questo calcolo è totalmente inventato e fatico anche a ricostruire le voci che vi hanno portato a questo calcolo".

Per quanto riguarda le riforme, il presidente del Consiglio ha affermato che "il premierato sta andando avanti, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme e, non dipende da me ma dal Parlamento, ma la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia". Meloni ha anche ribadito il suo sostegno all'inserimento delle preferenze nella legge elettorale.

Sul tema della lotta alla violenza sulle donne, che la premier ha definito come "molto caro al governo", l'esecutivo "sta portando avanti un'azione di sistema per contrastare questo fenomeno e anche per tutelare le vittime". Meloni ha sottolineato che "abbiamo aumentato i fondi per i centri e le case rifugio, abbiamo reso strutturale il sostegno economico per le vittime, abbiamo agevolato il loro reinserimento professionale, stiamo lavorando sulla diffusione del 1522, il numero antiviolenza, antistalking della presidenza del Consiglio al quale ci si può rivolgere per chiedere aiuto e assistenza immediati, sulla formazione di chi lavora sul campo, sulla sensibilizzazione nelle scuole, sulla protezione del minore online".

Passano all'economia, la premier ha sottolineato il fatto che lo spread è stato più che dimezzato rispetto a quando si è insediato il governo e il recente rialzo del rating dell'Italia è "l'ennesima riprova del lavoro di un governo che è stato in grado di ridare all'Italia la serietà e conseguentemente l'attrattività che merita", nonché un'ulteriore smentita per tutti coloro che avevano previsto scenari catastrofici con un esecutivo guidato dal centrodestra. Infine, ha ribadito le tre priorità del governo, crescita occupazionale, tutela del potere d’acquisto e aumento degli stipendi, e ha espresso la sua apertura ad un confronto con i sindacati per la questione degli infortuni sul lavoro. Sul tema del costo dell'energia, il presidente del Consiglio ha ricordato il disegno di legge varato per riaprire alla possibiltà "di produrre energia nucleare con mini-reattori puliti e sicuri, che io penso possano consentirci di avere energia a basso costo e indipendenza strategica

Per quanto riguarda la questione migranti, la premier ha affermato che "è sotto gli occhi di tutti che abbiamo avuto il coraggio di aprire una nuova fase in Italia e Ue, concentrando l'azione su varie direttrici", come la difesa dei confini, la lotta ai trafficanti, procedure più rapide per rimpatri ed espulsioni, "contrasto a frodi che si annidavano nei percorsi di immigrazione legale, potenziare i canali di ingresso legali e la costruzione di nuovo modello di cooperazione paritario con l'Africa fino a soluzioni innovative come il protocollo con l'Albania". Meloni ha anche definito come "ottima" la proposta di una lista europea "che annovera i Paesi di quei migranti i cui trattenimenti non sono stati convalidati dai giudici italiani. Questo conferma che non erano nel torto". "La strategia a tutto campo del Governo ha permesso di abbattere drasticamente gli ingressi irregolari e di ridurre il numero dei morti e dei dispersi in mare, e questo non può che renderci orgogliosi, perché non cè niente di più importante che salvare una vita o strapparla dalle grinfie degli schiavisti", ha aggiunto.

Durante il question time, la premier ha anche rivolto un appello alle regioni sulla problematica delle liste d'attesa in ambito sanitario: "Ogni anno stanziamo risorse che poi gestiscono loro.

Abbiamo fatto un decreto chiedendo di poter fare alcune cose, potendo intervenire con poteri sostitutivi quando non si riesce a governare le liste di attesa. Le regioni trasversalmente non sono d'accordo ma almeno gli italiani sappiano che abbiamo queste difficoltà, c'è un problema".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica