È impaziente di uscire dal cono d'ombra e di silenzio a cui le circostanze giudiziarie lo hanno costretto, Silvio Berlusconi. L'attesa, però, potrebbe presto finire visto che già martedì il tribunale di Sorveglianza di Milano potrebbe definire il regime della sua pena. Nel frattempo ad Arcore il lavoro per completare le liste e affinare il messaggio politico per le Europee continua.
La richiesta dei servizi sociali ha riportato un po' di serenità nella mente del presidente di Forza Italia e una rinnovata volontà di raccogliere le forze per risalire nei sondaggi. «Berlusconi sta benissimo: lavora a programmi e liste per le Europee, non ha mai smesso di farlo» spiega Giovanni Toti. «Noi non abbiamo mai avuto dubbi sull'agibilità politica del presidente, sapendo che i giudici sapevano benissimo della responsabilità che gravava sulle loro spalle nei confronti un leader che rappresenta milioni di italiani». Resta l'amarezza per questo passaggio a vuoto e per il vantaggio su cui il Pd ha potuto contare, con le apparizioni in sequenza di Matteo Renzi. Berlusconi, però, non vuole rinunciare a combattere ed è pronto a chiedere tutti i permessi necessari per comizi, interviste e incontri. Appena il suo destino sarà certo, tornerà a battere il chiodo dell'incontro con il presidente del Consiglio. Pronto a interpretare il doppio ruolo di padre nobile delle riforme e assistente degli anziani e dei disabili, ruolo in cui sente di poter far valere la sua carica vitale di motivatore e il suo talento nei rapporti umani. Ma soprattutto cercherà di scolpire il messaggio che al di là della caccia all'elettore di centrodestra - scatenata dal renzismo e dal grillismo - l'unico vero partito che ha nel suo Dna la difesa degli interessi dei moderati è Forza Italia.
Poi c'è il «caso» Paolo Bonaiuti. Lo storico portavoce ha deciso di dire addio a Forza Italia e passare con il Nuovo centrodestra e ieri ha cercato di mettersi in contatto con il Cav per salutarlo dopo tanti anni trascorsi fianco a fianco.
Entro martedì, però, bisogna chiudere la partita delle liste. E l'ultima parola su quei 30-35 nomi che sono in ballo sarà la sua. Oggi inizierà un lavoro di valutazione più accurato e lunedì mattina, alla presenza di Denis Verdini, Giovanni Toti e Sandro Bondi, ci sarà la definizione delle candidature. Nel frattempo Berlusconi ha chiesto a Fulvio Martusciello di candidarsi. In questo modo nel Sud ci saranno due «punte» come Raffaele Fitto e il consigliere campano, campione di preferenze. Nella lista compariranno gli uscenti Clemente Mastella ed Enzo Rivellini, oltre a Riccardo Ventre, consigliere della Corte dei Conti, già europarlamentare nel 2004, e Vincenzo Pastore, segretario campano della Federazione Gioco Calcio.
Sono a buon punto anche le liste del Centro in cui compariranno dietro ad Antonio Tajani, Domenico Gramazio, Luciano Ciocchetti, Fabio Armeni, Armando Cusani e il preside della Facoltà di Medicina a La Sapienza, Adriano Redler. Nelle Isole i nomi forti dovrebbero essere quelli di Gianfranco Miccichè, Salvatore Cicu e Massimo Romagnoli. Nel Nord-Ovest resta da risolvere la questione Scajola al quale sono arrivate offerte dai centristi e sul cui nome sarà decisiva l'ultima parola di Berlusconi.
Nel Nord-Est, oltre a Elisabetta Gardini, Lia Sartori, Gianpiero Samorì e Sergio Berlato, dovrebbe esserci una new entry importante: quella di Lisa Ferrarini, ad della Ferrarini spa, presidente degli Industriali delle Carni e vicepresidente di Confindustria, che potrebbe impegnarsi in Europa nella lotta alla contraffazione e a favore del «made in».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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