Cronache

L'Italia trema ancora: da Firenze a Trento la gente fugge in strada

L'epicentro in Garfagnana, con una magnitudo di 4.8 Nessun danno. La Fornero sospende la lezione al master

L'Italia trema ancora: da Firenze a Trento la gente fugge in strada

Lucca - Questa volta è stato il versante sud della dorsale appenninica. Ma il boato delle 15.48 è stato sentito molto bene anche in Emilia, dove ancora tra Reggio e Ferrara si convive con una paura mai cessata.

Il terremoto di ieri pomeriggio ha avuto epicentro in Garfagnana nei comuni di Castiglione di Garfagnana e Villa Collemandina con una magnitudo di 4.8 e una profondità di circa 15 km. La stessa profondità della «botta» che il 20 maggio ha sconvolto l'Emilia. Ma questa volta è stata la scarsa densità abitativa della zona a non far registrare grossi danni. Anzi, al momento nessuno rilevante, a parte la tanta paura e le inevitabili fughe in strada da parte della gente. Lo si è sentito da Trento a Firenze passando per Milano. Però la scossa è stata avvertita da Milano a Firenze, dove il ministro Elsa Fornero ha dovuto interrompere le lezioni di un master. E dove, nel corso della giornata, si erano intensificati i controlli di protezione civile e vigili del fuoco nei principali monumenti cittadini dopo che qualcuno aveva lanciato in rete la bufala che erano crollati gli affreschi del Vasari nel Duomo.

L'Emilia però è stata coinvolta nello sciame sismico successivo, con scosse di assestamento che nel giro di appena un'ora erano salite già a nove. La settima, in particolare, alle 16.23 si è registrata con epicentro a Pievepelago, noto centro turistico dell'appennino modenese. Appena di 2 punti la magnitudo, sufficienti però per essere avvertiti dalla popolazione che è corsa in strada. «Abbiamo iniziato a convincerci», hanno detto alcuni modenesi che si sono riversati in strada.
E così hanno fatto nei comuni sul crinale appenninico in provincia di Reggio, a Villa Minozzo e a Ligonchio. In questi Comuni, come ha poi spiegato la Regione Emilia Romagna, e anche nei comuni di Fiumalbo, Frassinoro e Pievepelago sono state interrotte le attività scolastiche previste per questa mattina per permettere alla Protezione civile e ai tecnici comunali di effettuare un controllo più accurato al termine del primo sciame sismico che è proseguito seppure diminuito e a tratti impercettibile all'uomo, tutta la notte. Mediamente tutte situate tra le province di Lucca e Modena.

In Emilia sono tornati dunque ad affacciarsi gli spettri di nuove scosse proprio adesso che la macchina burocratica sta predisponendo la lunga opera di ricostruzione che ha visto il mese scorso l'arrivo dei primi 15 milioni di euro per il restauro delle chiese. Ieri l'assessore alle attività produttive Carlo Muzzarelli aveva chiesto alla presidente Rai Anna Maria Tarantola di sospendere il pagamento del canone della televisione per tutti i cittadini dei territori colpiti dal sisma, compresi nel cratere.
Anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha dato l'annuncio con un cinguettio che aveva già allertato la protezione civile. E così ha fatto il sindaco di Firenze che in tweet ha rassicurato la popolazione: «Abbiamo avvertito la scossa di terremoto, ma a Firenze nessuna segnalazione seria. Tecnici del Comune hanno verificato le scuole. Tutto in ordine». Per dire che va bene, e non ci sono pericoli, bastano 140 caratteri.

Per la paura passata forse ne sarebbero bastati molti meno.

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