La richiesta diventa sempre più martellante, spesso ignorante: occorre cambiare la legge Bossi Fini sull'immigrazione anche perché questo testo punisce con l'arresto chi soccorre i clandestini in mare. Il giorno dopo la grande tragedia di Lampedusa il lavoro di recupero dei corpi si arresta per il maltempo. Sono 111 i cadaveri trovati, ma si cercano almeno altre 130 vittime in acqua e nella stiva. È il giorno del lutto e delle 120 bare arrivate sull'isola, ma è anche il momento del dibattito furioso su una legge messa sotto accusa, da eliminare per il centrosinistra. Lo ha chiesto anche il presidente del Senato Pietro Grasso: «Secondo me va rivista la nuova normativa anche alla luce di questi eventi e va attuato un temperamento della Bossi Fini - il suo commento a RadioUno - per evitare che, per esempio, come sembra, qualcuno per non incappare nel reato di favoreggiamento dei clandestini o dello sbarco di clandestini, possa evitare di dare soccorso a persone che stanno per morire».
Tutto parte dalla segnalazione del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini: tre pescherecci si sarebbero allontanati e non avrebbero soccorso i migranti in mare «perché il nostro Paese ha processato i pescatori che hanno salvato vite umane». Il sindaco si riferisce al caso di due capitani tunisini che l'8 agosto del 2007 salvarono 44 naufraghi provenienti dall'Africa e li portarono nel porto di Lampedusa. Subirono un processo durato quattro anni con 40 giorni di carcere e il sequestro degli strumenti di lavoro. L'accusa era di favoreggiamento dell'immigrazione.
Ma, sorpresa per chi grida alla legge del centrodestra, non fu la Bossi Fini a prevedere l'arresto per chi favorisce l'immigrazione clandestina, ma la legge precedente, la Turco Napolitano, firmata dall'attuale presidente della Repubblica e dall'ex ministro della Salute. Seconda inesattezza: né l'una né l'altra legge prevedono l'arresto per chi soccorre.
Anzi, al comma 2 dell'articolo 12 la Bossi Fini sancisce che «non costituiscono reato le attività di soccorso e assistenza umanitaria prestate in Italia nei confronti degli stranieri in condizioni di bisogno». Questa legge, non se ne vogliano gli ex ministri, non ha fatto altro che azionare il copia incolla all'articolo e al comma della Turco Napolitano (era l'articolo 10 di quella del '98 ndr) : assolutamente nessuna pena per chi soccorre.
Come la precedente legge, il dispositivo dell'allora governo Berlusconi prevede invece che «chiunque compie attività dirette a favorire l'ingresso degli stranieri nel territorio dello Stato è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a quindicimila euro» (erano 30 milioni nella Turco Napolitano ndr). Insomma: pugno duro con chi favorisce l'immigrazione clandestina, per la mafia degli scafisti che dovessero rilevare i barconi nelle nostre acque, ma non è affatto reato il soccorso. L'articolo 10 della Turco Napolitano e il 12 della Bossi Fini sono testi identici. Tranne che per una correzione apportata dalla legge del centrodestra, più a favore dei migranti: le pene per favoreggiamento sono infatti aumentate se per far entrare in Italia il clandestino lo si è esposto a «condizioni di pericolo» o a «trattamento inumano o degradante» o a prostituzione.
Oltre
che tutto il Pd, per un superamento della legge Bossi-Fini si è espressa anche il ministro degli Esteri Emma Bonino: la legge «va superata». Sono pronti i tempi per un nuovo referendum e per «un grande dibattito popolare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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