di Walter Galbusera*
Una politica attiva del lavoro, che metta gli interessati nella condizione di crescere professionalmente e nel proprio atteggiamento culturale, richiede uno sforzo notevole alle agenzie di lavoro pubbliche e private nella ricerca di soluzioni adattabili alla competenza e alla personalità del soggetto interessato, facendo anche emergere i posti esistenti ma vacanti. Una intermediazione più efficace e trasparente dell'incontro tra domanda e offerta deve diventare parte integrante di un moderno sistema di welfare al pari della scuola, di cui ne rappresenta la logica continuità.
Le risorse sono importanti, per il 2014-2015 la Lombardia può contare su 178 milioni. Nella nostra regione i giovani che non frequentano corsi di istruzione o formazione e non lavorano sono 260.000, di cui circa 100.000 si stima possano essere coinvolti nel progetto «Garanzia Giovani». Il meccanismo si attiva con l'iscrizione direttamente sul portale della Regione Lombardia (www.regione.lombardia.it). Chi si registra sul sito deve scegliere l'operatore accreditato (agenzie del lavoro pubbliche o private) da cui sarà preso in carico.
I giovani in uscita dalla scuola si rivolgono agli istituti di riferimento. Le agenzie accreditate, impegnate a «personalizzare» gli interventi, otterranno, in funzione dei servizi erogati, da un minimo garantito di 284 euro per la presa in carico del candidato fino ad un massimo di 9.000 euro, ma a condizione di un esito positivo.
Le imprese che assumono hanno benefici una tantum variabili da 1.500 a 6.000 euro e finanziamenti alla formazione per gli apprendisti. Il beneficio economico per i giovani va da un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili in caso di tirocinio ad un contributo massimo di 25.000 euro per la creazione di impresa. Tutti i pagamenti passeranno attraverso l'Inps che peraltro non ha ancora firmato le relative convenzioni.
Per evitare il blocco dell'attività la Regione Lombardia, cui va riconosciuto di avere agito con tempestività, anticiperà il programma con risorse proprie. È troppo presto capire se ci saranno risultati concreti ma mai troppo tardi per rendere efficiente il nostro sistema di collocamento.
Non possiamo permetterci di sprecare questa occasione. Gli obiettivi sono ambiziosi, soprattutto per la rapidità con cui si deve intervenire, e impegnano ad un cambiamento di mentalità e di comportamenti.
Per dare un futuro alle nuove generazioni la priorità è la crescita, senza cui tutto sarà più difficile, ma è altrettanto necessario cominciare a far funzionare meglio quello che c'è cogliendo le opportunità esistenti. Per questo sarà utile sottoporre a verifica periodica lo stato di attuazione di «Garanzia Giovani» mettendone in luce i risultati e le criticità che dovessero insorgere.
*presidente Fondazione Kuliscioff
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