Sarà stata la fretta. O forse la rabbia di vedersi punzecchiato lì, sul suo profilo Twitter, per l'incarico-salvagente nella società regionale e-Servizi, regalatogli dal suo amico Crocetta dopo che è rimasto fuori da tutto, magistratura inclusa. Fatto sta però che l'ex pm e leader di Azione civile Antonio Ingroia, cinguettando e beccando i contestatori, l'ha detta grossa. E così ha tuonato, contro chi gli contestava di percepire uno stipendio pubblico senza lavorare visto che ancora non ha potuto insediarsi come commissario nella società siciliana: «Io non godo di finanziamenti pubblici come il Giornale. Chi è immorale?». E l'ha sparata grossa, considerato che il Giornale non gode di alcun finanziamento pubblico a parte quello che prendono tutti gli altri giornali per la carta, perché non è un giornale di partito.
Uno scivolone. Un brutto scivolone per uno che, sempre su Twitter, ha rimbrottato ieri un follower contestatore con un «ma prima di scrivere sciocchezze si informi».
Ecco, appunto. Unica colpa del Giornale, tirato in ballo in questa discussione, l'aver ripreso qualche giorno fa dal sito siciliano LiveSicilia una notizia: quella che Ingroia, designato come commissario liquidatore della società e Servizi due mesi fa dal governatore di Sicilia, non si è ancora potuto insediare. Il motivo? Perché la nomina del commissario, nel caso specifico, spetta all'assemblea dei soci che non si è ancora riunita. Di qui l'indicazione del governatore congelata. E di qui i motteggi su Twitter di qualche follower, evidentemente non simpatizzante di Ingroia. «Lo stipendi percepito senza lavorare come lo chiama?», ha provocato uno. E un altro: «Lei gode di uno stipendio pubblico ed è peggio». Ingroia ha smentito: «È sicuro di non dire una sciocchezza, io non godo di alcuno stipendio pubblico?». E poi l'attacco al Giornale.
Non gliene va bene una, da un po' di tempo a questa parte, a Ingroia.
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