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L'ultima giravolta di Di Pietro per ritornare sul campo politico: sostenere Matteo Renzi

L'ex pm in Molise appoggia la lista del sindaco alle primarie del Pd. Ma i dem: non può votare. Intanto però il sostegno resta. E pensare che fino a due mesi il presidente dell'Idv criticava il rottamatore

Antonio Di Pietro
Antonio Di Pietro

L'ultima risurrezione politica di Antonio Di Pietro si chiama Matteo Renzi. Sì, avete sentito bene, lo stesso Renzi più volte criticato dall'ex toga. Antonio Di Pietro è partito alla volta del Molise per sostenere la lista del sindaco di Firenze alle primarie del Pd e domani sarà nel suo paese natale, Montenero di Bisaccia (Campobasso), per un incontro pubblico insieme con il governatore Paolo Frattura, capolista della lista regionale a sostegno di Renzi. Peccato però che i sogni di rinascita politica dell'ex pm siano stati stoppati sul nascere dal presidente della Commissione congressuale regionale del Molise, Antonio Battista, che ha sentenziato: "Di Pietro non può votare alle primarie del Pd, purtroppo mi dispiace, ma lui non può partecipare perché non ha mai aderito a gruppi del Pd, non é un eletto all’interno delle liste del partito e non è un iscritto. Non può votare inoltre chi fa parte della dirigenza di altri partiti ed è proprio questo il caso di Di Pietro che è presidente dell’Italia dei Valori". Niente da fare, dunque. Il voto a favore di Renzi non s'ha da fare. Ma il sostegno politico quello sì.

E pensare che il 30 ottobre scorso, l'ex magistrato accusava Renzi di essere "un ottimo venditore", pur palesando la possibilità di fare il tifo per lui un domani, nel caso diventasse "un venditore di fatti concreti". Sono lontani i tempi in cui Di Pietro - per difendere Ingroia - accusava il rottamatore di dire cose false e offensive, ancora più lontani quelli in cui invitava a votare Vendola o Bersani (snobbando il primo cittadino fiorentino) alle scorse primarie o quelli in cui accusava il rottamatore di avere un programma in continuità con Marchionne. Tutto nel dimenticatoio. Adesso, Renzi è il cavallo giusto su cui montare per ritornare a contare qualcosa nel panorama politico futuro. Ma cosa pensa Renzi di Di Pietro? Una frase rispecchia più di tutte il suo pensiero. Era il 22 luglio 2012 quando Renzi affermò: "Di Pietro va rottamato come tutti gli altri". Pensiero ribadito qualche mese dopo: "Con tutto quello che Di Pietro ha combinato non solo nelle ultime settimane, ma negli ultimi 15-20 anni, è straordinariamente positivo che dica "tutti tranne Renzi"". Oltre a Di Pietro, di esempi di politici di lungo corso che Renzi vorrebbe rottamare e che hanno pensato bene di salire sul suo carro ce ne sono a iosa.

Finora il democratico li ha fatti salire. Quando e se prenderà il potere, li butterà giù?

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