La mano di Diop

Diop è il personaggio politico del momento, per dire la difficoltà del momento politico

La mano di Diop
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L'ultima cosa che vogliamo fare è aderire alla retorica anti Diop in cui sta cadendo la destra che crede nell'italianità (e anche la sinistra che crede nel merito, in verità). A noi Mia Diop, la studentessa di 23 anni di origini senegalesi che in un giorno è passata da rappresentante di istituto a vicepresidente della Regione Toscana, piace molto. Pacifista, ambientalista, murgiana di ferro, tessera Pd, zero preferenze, nessuna esperienza politica un curriculum comunque più solido della Schlein come vice di Giani è perfetta. Le affiancheranno un tutore nominato dal Partito che le dirà cosa fare e tutto andrà bene. Comunque, consiglio regionale per consiglio regionale, noi alla fine preferivamo Nicole Minetti.

Però insomma la Diop graffiti, Generazione Z e treccine pro Pal è il personaggio politico del momento, per dire la difficoltà del momento politico. E per questo ieri ci siamo divorati la sua intervista su Repubblica. Quella in cui dice che «c'è un'altra Italia» (poi vedremo se migliore o peggiore), che la premier «deve alzare il volume» (ma quanti danni ha già fatto Mamdani?) e che non capisce chi ha paura di lei.

Il fatto è che nessuno ha paura di te, cara la mia Mia. Semmai abbiamo timore di chi strumentalmente ti ha scelto. Ti auguriamo un percorso politico meno infangato di Aboubakar Soumahoro.

Per il resto, un consiglio: più che dalla cattiveria di certi esponenti della destra infastiditi dalla tua pelle, preoccupati del livore di certi esponenti della sinistra scavalcati dalla tua nomina. L'invidia è più pericolosa del razzismo.

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