Via libera del Senato alla manovra economica: i sì sono stati 110, 66 i no e 2 astenuti. Approvata anche la Nota di variazione sulla legge di Bilancio, che è avvenuta poco prima della votazione finale sulla legge di bilancio, incassato 110 voti favorevoli, 62 contrari e un solo astenuto. La stessa Aula di Palazzo Madama si era espressa favorevolmente anche alla fiducia posta dal governo Meloni sul maxi-emendamento alla medesima finanziaria: qua i voti a sostegno dell'esecutivo sono stati 113, le opinioni contrarie 70, e gli astenuti 2. Ora il testo passerà alla Camera dei Deputati poco dopo Natale, per essere così approvato definitivamente entro e non oltre il 31 dicembre.
"L'iter è stato complesso, come in tutte le manovre finanziarie. Ma alla fine quello che conta è il risultato finale: la maggioranza ne esce compatta come era all’inizio quando la manovra è entrata in consiglio dei ministri e poi in parlamento", ha dichiarato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a margine dei lavori dei lavori parlamentari. Molto positiva anche la visione del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il quale ha rivendicato: "Siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili. La tassazione solo al 5% degli aumenti contrattuali era qualcosa che veniva chiesto da sempre dai sindacati e l’abbiamo fatto per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi - ha sottolineato -. La tassazione all'1% dei salari di produttività credo anche che sia sintomatica della direzione verso cui si deve andare. Quindi davvero un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come tutto il governo sostiene questa linea che abbiamo impostato 3 anni fa".
Sintetizzando nell'espressione "tutto positivo" arriva anche la valutazione del viceministro dell'Economia Leo (Fratelli d'Italia) la manovra valeva "18,7 miliardi iniziali, poi se ne sono aggiunti 3,5. I saldi si sono raggiunti. Grande soddisfazione". A chi gli fa notare - intercettato dai cronisti in Senato a margine dell'esame della manovra - le critiche delle opposizioni, secondo le quali per il ceto medio si poteva fare di più, l'esponente di governo ha replicato: "Come? Il ceto medio riguarda sia le aliquote sia le misure a favore dei lavoratori dipendenti, poi ci sono oltre 2 miliardi che riguardano flat tax per i rinnovi contrattuali e i premi di produttività, quindi sono tutte misure di grande rilievo che aiutano anche il ceto medio".
Di tutt'altro avviso il commento rappresentato dai senatori di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra che, poco prima del voto conclusivo, hanno protestato esponendo dei cartelli rossi con la scritta bianca "Voltafaccia Meloni". Mentre i commessi li facevano abbassare, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si espresso sarcasticamente in questa maniera: "Quando ero all'opposizione anche io preparavo i contro cartelli. Chi si accontenta gode".
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, riassume il suo giudizio sulla manovra come "brutta senz'anima" in quanto "siamo in presenza di una legge di bilancio che ha pensato molto al mercato e poco ai supermercati. Una legge di bilancio in cui avete aumentato la pressione fiscale".