Roma, i marò in video-conferenza: "Si riconosca la nostra innocenza"

Latorre e Girone sentiti dalle Commissioni di Camera e Senato. "Basta muro contro muro". A Roma anche i familiari

Roma, i marò in video-conferenza: "Si riconosca la nostra innocenza"

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di marina trattenuti in India con l'accusa di avere ucciso due pescatori indiani nel corso di un'operazione antipirateria, sono stati sentiti oggi dalle Commissioni Esteri e Difesa riunite di Camera e Senato, collegati in videoconferenza da New Delhi.

A Montecitorio, dove si sono riunite le Commissioni, erano presenti i familiari dei due marò. Vania Girone, moglie di Salvatore, con la madre del sottufficiale, Maria Ferraro. Carla, la sorella di Latorre e la figlia, Giulia. Paola Moschetti, attuale compagna di Massimiliano, non era presente perché a New Delhi, accanto al fuciliere di marina.

Nel salutare i familiari presenti a Roma, Latorre ne ha parlato come il proprio "punto di forza, insieme a tutti gli italiani", ringraziando per l'affetto dei connazionali. "Noi quel che possiamo fare - ha aggiunto - è comportarci da militari, da italiani e soffrire con dignità".

Salvatore Girone ha condannato un muro contro muro tra Italia e India che "porta solo alla distruzione" e auspicato che i due Paesi tornino a dialogare "per la pace e non per le rotture". "Venga riconosciuta la nostra innocenza", ha chiesto il fuciliere, ricordando di avere "obbedito a degli ordini e oggi siamo ancora qui".

Il presidente della Commissione Difesa di Montecitorio, Elio Vito, ha detto che già da domani si lavorerà per organizzare una nuova missione che possa incontrare i colleghi indiani appena eletti.

"Noi non li abbandoneremo - ha detto -: il governo lo sa, lo sanno le nuove istituzioni europee e internazionali e ora lo sanno anche le nuove istituzioni indiane".

Questa mattina i commilitoni della Brigata San Marco hanno sfilato ai Fori Imperiali, durante la tradizionale parata militare per la Festa della Repubblica.

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