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Da Mara Venier a Carlo Conti, Atreju si fa nazional-popolare

Sul palco di Atreju Mara Venier, Carlo Conti e Marco Liorni hanno partecipato al dibattito dal titolo "La televisione e la cultura nazionalpopolare in Italia"

Da Mara Venier a Carlo Conti, Atreju si fa nazional-popolare
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Atreju si fa pop. Oggi la kermesse di Fratelli d'Italia ha ospitato il dibattito "La televisione e la cultura nazionalpopolare in Italia" con i conduttori Mara Venier, Carlo Conti e Marco Liorni che sono fisicamente saliti sul palco, mentre Ezio Greggio ha partecipato in videocollegamento.

"Siamo qua solo grazie al pubblico", hanno detto i conduttori mentre ad ascoltarli in prima fila spiccavano il presidente del Senato Ignazio La Russa, il responsabile della segreteria politica del partito Arianna Meloni, il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli. "Il senso del nostro lavoro è l'empatia che si ha con il pubblico, da veterana devo dire che mi è andata bene", dice Mara Venier che, poi, aggiunge: "Domenica In è nata nel 1976, con il grande Corrado, ma è sempre attuale, visto ancora i dati di ascolto che crescono, c'è attenzione, è una trasmissione che accompagna la domenica pomeriggio, secondo me non si può cambiare, c'è affezione del pubblico".

Carlo Conti, invece, si ritiene fortunato per essere "riuscito a trasformare la mia passione nel mio lavoro" e ha evidenziato l'importanza della gavetta che ora non si fa quasi più perché "si pensa a saltarla e puntare subito al successo". Il noto conduttore toscano dà merito a Pippo Baudo di aver avuto "la grande intuizione di rendere il Festival di Sanremo un evento", ma poi "c'è stato un grande cambio di passo, c'era un crescendo, stava cambiando la musica italiana" ed è iniziato "un allargamento della platea televisiva" con "nuove tendenze" e "nuovi cantanti". Il conduttore, poi, si è mostrato più preoccupato per la Fiorentina che per Sanremo: "Quest'anno - dice all'Agi - è una tragedia, il Festival non potrà mai andare peggio". E ancora:"Sanremo è un grande carrozzone che fa parlare e sparlare. Quest'anno sono preoccupato perché non ci sono polemiche, a differenza dell'anno scorso. Vediamo se, strada facendo, si crea un po' di polemica". Marco Liorni, invece, ha ammesso di aver imparato tantissimo sia dalla Venier sia da Conti e ha spiegato che, oggi più che mai, "i contenuti devono essere al centro".

Nel corso del pomeriggio Alessia Vessicchio, ha ritirato il premio alla carriera del noto direttore d'orchestra Beppe Vessicchio, recentemente scomparso.

"È solo un mese che mio padre ci ha lasciato, senza preavviso, avevamo ancora tanti progetti, il dolore è di tutti, io sono privilegiata di avere tanto amore intorno, tanti riconoscimenti", ha detto la figlia del direttore d'orchestra simbolo del Festival della musica italiana.

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