Marche, centrodestra unito per Acquaroli. Meloni: "Orgogliosa del lavoro fatto"

I leader del centrodestra hanno chiuso la campagna elettorale di Francesco Acquaroli, candidato per il bis come presidente della Regione Marche. Salvini: "Presto nuovi decreto contro i clandestini"

Marche, centrodestra unito per Acquaroli. Meloni: "Orgogliosa del lavoro fatto"
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La campagna elettorale è entrata nel vivo nelle Marche in vista del voto per le regionali previsto il 28 e 29 settembre 2025. Questo pomeriggio ad Ancona i leader del centrodestra si sono incontrati per sostenere il candidato comune Francesco Acquaroli, presidente uscente delle Marche e candidato del centrodestra per il bis. Tanti gli applausi per i leader che sono intervenuti. "Sono contenta di essere qui con il centrodestra perché sono orgogliosa di sostenere Acquaroli. Sono orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto in questi anni", ha dichiarato il premier, Giorgia Meloni.

Da tre anni, ha dichiarato il presidente del Consiglio, "governiamo una nazione e oggi in questa piazza c'è più gente di quanta ce ne fosse nel 2022, non era scontato che dopo tre anni di governo ci fosse fiducia in noi". Per il premier, "significa che gli italiani vedono che ce la stiamo mettendo tutta e che gli impegni assunti con gli italiani e le aspettative che avevano non sono state deluse. Ce la stiamo mettendo tutta, non sempre le cose vanno come vorremmo, però non ci siamo risparmiati neanche un giorno". Meloni si è detta "orgogliosa del centrodestra, provate a fare questa domanda nell'altro campo. Se il M5s è orgoglioso di essere alleato col Pd, o al Pd se è fiero di essere alleato col M5s, o a tutti se sono fieri di essere alleati con Renzi e Avs. Si arrampicheranno sugli specchi".

Ha poi ricordato come la "missione" del centrosinistra sia mettersi assieme per "cacciare Meloni" Ma, ha chiesto il premier, "che progetto è mandare a casa Meloni? Io non sto assieme agli altri partiti dei centrodestra perché devo impedire alla sinistra di governare, io sto insieme agli altri partiti perché cerco di governare bene questa nazione, per darle un futuro, una speranza, una possibilità. Mica governo contro gli altri, governo per gli italiani". In Italia, ha spiegato Meloni, serve riportare "il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire, alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'è un business dell'odio. Ogni giorno vedo post sui social carichi di accuse e ingiurie a me e al governo, e sono quasi sempre accompagnati dall'invito a comprare qualcosa, un libro, un biglietto per uno spettacolo teatrale. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare".

Ci accusano, ha aggiunto Meloni, "di volere reprimere il dissenso, a me pare che siano piuttosto loro che vorrebbero mettere a tacere le voci non gradite. Ci accusano di fare discorsi d'odio, ma fidatevi che non c'è nessuno in Italia che è fatto oggetto di discorso di odio come accade alla sottoscritta, e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, oggi, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di FdI dicendo 'vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta'. E lo voglio dire perché siccome Schlein qualche giorno fa ha detto di fare gli esempi…guarda Elly se vuoi che te li faccio ci mettiamo mezza giornata".

Importante il passaggio sulla situazione internazionale, perché Meloni ha dichiarato con voce ferma che "la reazione di Israele è decisamente sproporzionata, un quadro che non può che peggiorare con l'occupazione di Gaza City, una scelta che l'Italia non può condividere". I terroristi di Hamas, ha proseguito, "ancora oggi si rifiutano di liberare gli ostaggi. Cerchiamo di costruire pace con risposte, non solo con gli slogan". "È bellissimo vedere tutte le bandiere del centrodestra insieme, è la dimostrazione che siamo una coalizione politica unita. Dall'altra parte c'è un'alleanza elettorale", ha dichiarato il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, dal palco di piazzale Roma. Il vicepremier, che nei giorni scorsi è stato oggetto di un attacco scomposto da parte del M5s, che non si è scusato per averlo accostato agli "influencer prezzolati" è tornato sul tema chiedendo proprio al partito di Giuseppe Conte basta con "il linguaggio violento, con l'accusare gli avversari politici di commettere crimini che non hanno mai commesso. Noi col genocidio, con tutto quello che accade a Gaza non abbiamo nessuna responsabilità. Non siamo complici di nessun crimine, siamo persone perbene, che lavorano per la pace, per la stabilità, e certamente non sono alleate dell'organizzazione terroristica di Hamas".

Ma ha replicato indirettamente anche alla stampa internazionale: "Giorni fa ho letto un titolo del quotidiano The Telegraph che, tradotto, diceva: 'Sai che l'Europa è in un pasticcio quando l'Italia è il protagonista di spicco'. In questo titolo c'è uno dei tanti elementi di spocchia a cui siamo stati abituati, ma ce dimostra una idea molto chiara di come ci vedevano prima e non adesso. Oggi siamo in testa a dare il passo perché è quello che una nazione merita". A dimostrazione del valore di questo governo c'è la sua longevità: "La sinistra non azzecca previsioni da qualche decennio, ad esempio dicendo che il governo Meloni sarebbe caduto dopo qualche mese. Ora siamo il quarto governo più longevo su 68 governi della storia repubblicana e quando tra un mese diventeremo il terzo governo più longevo, varrà la pena di notare che i tre governi durati di più sono stati di centrodestra. Ma questo non vi deve stupire".

E rivolgendosi ai presenti, rafforzando la candidatura di Acquaroli, Meloni ha sottolineato che "la nostra è un'alleanza solida e quando sui giornali ci dicono che noi siamo divisi e ci tiriamo i cartoccetti... Io dico: fateve una ragione, stiamo insieme da 30 anni e continueremo a stare insieme al governo, non sprecheremo questa occasione storica".

E a proposito delle opposizioni, per Tajani "il centrosinistra non esiste più, si è sciolto come neve al sole. È rimasta solo la sinistra. Ci sono decine di migliaia di elettori, anche qui nelle Marche che avevano votato la sinistra e che ora non si riconoscono nella politica estremista di Schlein, Conte e in Bonelli e Fratoianni". Concludendo il suo intervento, prima di lasciare la parola a Matteo Salvini, il vicepremier si è detto convinto della vittoria: "Tutti insieme vinceremo queste elezioni, così come le vinceremo nelle altre regioni, per poter continuare a governare bene nell'interesse di tutti i cittadini".

Salvini dal palco ha raccolto il testimone di Tajani e tra il serio e il faceto ha chiesto ai presenti di fare più rumore: "Fatevi sentire da Ricci che pensava di vincere queste elezioni". E riferendosi al centrosinistra ha sottolineato le differenze, siamo "non dico migliori, non mi azzarderei" ma citando l'esempio dei lavori sull'interporto nelle Marche ha aggiunto che "in pochi anni abbiamo fatto quello che non è stato fatto in 30 anni dai compagni". E si è detto convinto che il centrodestra vincerà su Ricci ma "non perché è indagato ma perché siamo più bravi e lavoriamo di più e meglio. Spero che Ricci venga assolto, non venga né processato né incarcerato perché io le battaglie voglio vincerle sul campo. Siamo diversi".

Quindi, il vicepremier è tornato su uno dei cavalli di battaglia della Lega, l'immigrazazione, sottolineando che "i sono ancora troppi immigrati clandestini in giro e stiamo lavorando a un altro decreto immigrazione. Troppi balordi in giro, devono tornare a casa loro". In chiusura di intervento ha poi chiesto un minuto di silenzio per Charlie Kirk.

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