Marina Berlusconi contro le Big Tech: "Fanno concorrenza sleale. Democrazia a rischio"

Il presidente di Fininvest e di Mondadori si scaglia contro i colossi della Silicon Valley che fanno politica restando ai propri posti

Marina Berlusconi contro le Big Tech: "Fanno concorrenza sleale. Democrazia a rischio"
00:00 00:00

C'è un rumore di fondo che attraversa il nostro tempo: guerre, radicalismi, intolleranze, manipolazione digitale...Dentro quel rumore la libertà e la democrazia sembrano spesso voci isolate, ma sono le uniche che vale la pena continuare ad ascoltare. E sono voci che chi come noi fa informazione e cultura deve sostenere, proteggere, amplificare". Inizia così una lettera di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e di Mondadori, pubblicata oggi sul Corriere della Sera sui "rischi e i benefici della rivoluzione tecnologica e il suo rapporto col potere".

Berlusconi ricorda che le prime cinque BigTech assieme - Nvidia, Microsoft, Apple, Alphabet, Amazon - hanno superato il Pil dell'area euro e avverte "ridurre tutto ai valori economici non basta, il potere dei giganti della tecnologia va ben oltre" perché si tratta di "un potere che rifiuta le regole". Questo, spiega il presidente di Fininvest diventa un problema per gli editori tradizionali che pagano le tasse, rispettano le leggi e tutelano sia il diritto d'autore sia i posti di lavoro. Le piattaforme in Italia "occupano appena un trentesimo dei lavoratori del settore", ma "quasi due terzi del mercato pubblicitario globale - osserva Berlusconi - vengono inghiottiti dai colossi della Silicon Valley, che fanno esattamente il contrario: per dirla con il titolo del saggio firmato dalla ex-Meta Sarah Wynn-Williams, sono Careless People, 'gente che se ne frega'". Il presidente di Finivest parla di "concorrenza sleale bella e buona" e valuta positivamente "il Digital Package varato dall'Ue tra il 2016 e il 2024 a tutela degli utenti delle piattaforme" che Trump vorrebbe smantellare perché ostacola il profitto. Profitto "che, sia ben chiaro, è fondamentale: da imprenditore non sarò certo io a negarlo", scrive Berlusconi. Che poi aggiunge: "Ma sono anche convinta che un mercato sia veramente libero solo quando risponde a regole. Non troppe e soprattutto giuste - in questo l'Europa spesso inciampa". L'imprenditrice, dunque, si augura "che sul digitale la Commissione non indietreggi, anche - e forse soprattutto - alla luce della enorme capacità di influenza culturale nelle mani di BigTech" perché "non è più solo un problema degli editori, riguarda tutti". Berlusconi non usa mezze misure: "A differenza dei media tradizionali, le piattaforme prosperano in un far-west dove nessuno risponde di quello che ha scritto, l'importante sono i clic. E così si solleva la marea delle fake news, del linguaggio d'odio, del rifiuto delle opinioni diverse. In sintesi, il brodo culturale della polarizzazione e della radicalizzazione, in cui affoga purtroppo anche la politica".

Secondo il presidente di Finivest "l'intreccio tra politica e BigTech negli Stati Uniti è sotto gli occhi di tutti e porta enormi vantaggi a un Paese che della tecnologia ha bisogno per affrontare le sfide geopolitiche". In pratica "i padroni della Silicon Valley" fanno politica restando sempre al proprio posto. "Grazie a una buona dose di ipocrisia, sono passati dal wokismo al trumpismo con la disinvoltura di un cambio di felpa", è l'affondo di Marina Berlusconi secondo cui in tal modo "libertà e democrazia rischiano di finire stritolate nella morsa degli opposti, che distrugge il dialogo e alimenta l'intolleranza".

E ancora: "Ma cosa può fare un editore per evitare che il treno deragli? Certamente non miracoli, ma può sempre dare un piccolo aiuto a chi vuole capire come è fatto, quel treno, in quale direzione corre. E dove la curva dei binari è più pericolosa".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica