Marina Berlusconi: "Mi hanno esposto alla gogna mediatica"

Il presidente di Fininvest convocata a Palermo per l'inchiesta su Dell'Utri: "Sono andata fin lì a raccontare di cose apprese sui giornali"

Marina Berlusconi: "Mi hanno esposto alla gogna mediatica"

Marina Berlusconi, sentita come parte lesa nell'inchiesta sulla presunta estorsione di Marcello dell'Utri ai danni del padre Silvio, se la prende coi media e con la procura: " È necessario che venga interrogata da un gruppo di pm antimafia, e soprattutto che debba espormi a quell’efficientissima gogna mediatica che non riposa mai?", scrive in una lettera aperta in cui spiega di essere stata convocata a Palermo per parlare di presunti conti e bonifici a favore di Dell’Utri.

Fatti, sottolinea, di cui lei non è a conoscenza: "Il 9 luglio vengo convocata dalla procura di Palermo come persona informata dei fatti. Peccato che i presunti fatti su cui dovrei essere informata li apprendo solo, qualche giorno dopo e con grande abbondanza di dettagli, dai giornali. Ma parlare di fatti è totalmente fuori luogo: paginate e paginate di falsità e insinuazioni per qualificare le quali è perfino difficile trovare gli aggettivi giusti. Ma perchè la procura di Palermo è interessata a sentire proprio me su questo cumulo di assurdità?".

"Cosa devo andare a dire a Palermo?", si chiede il presidente di Mediaset, "Che peraltro non trovo nulla di strano nel fatto che mio padre senta, direi, il dovere etico, oltre che il desiderio, di sostenere un prezioso collaboratore il quale all’apice del successo professionale è improvvisamente sprofondato in un incubo che da quasi vent’anni lo costringe a trascinarsi da un tribunale a una Procura: un incubo che gli ha rovinato non solo la carriera ma anche la vita, un incubo che è guarda caso comparso in contemporanea con la discesa in campo di mio padre? È la pura verità"

Marina Berlusconi spiega che l'interrogatorio è durato una ventina di minuti ma che nel giro di poche ore "mi vedo precipitata nell’inferno mediatico. Nei tg della sera la mia foto si mescola con quelle dei boss e di orribili stragi, tutto tenuto insieme da una parola che mi mette i brividi solo a pronunciarla: mafia.

Peggio avviene con i giornali di stamane, ben forniti dai soliti noti ambienti giudiziari di mezze verità e bugie intere, mi descrivono come una teste evasiva o che aveva l’unica preoccupazione di evitarsi problemi".

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