Marino sfida la Chiesa sulle coppie gay

Il candidato Pd ad "Avvenire" dice sì al registro. Alemanno avverte: "Se vince rischia di lacerare la città"

Il candidato sindaco di Roma Ignazio Marino
Il candidato sindaco di Roma Ignazio Marino

Roma - È il mondo cattolico a dettare l'agenda elettorale dei candidati a dirigere il Campidoglio. Nel numero di domenica l'Avvenire indirizzava ai due contendenti (Alemanno e Marino) una serie di domande. O meglio ospitava un manifesto redatto da alcune associazioni cattoliche che invitava i due candidati a esprimersi su temi considerati cruciali per chi difende i valori cattolici. «Dai candidati - si legge nel manifesto - vorremmo sapere come intendono la libertà di educazione e la loro posizione sulle scuole paritarie. Ci piacerebbe sapere se il futuro sindaco intende introdurre i registri per i testamenti biologici e se prevede o meno l'istituzione del registro per le unioni omosessuali». A 24 ore di distanza sono arrivate le meditate risposte di Marino che, ieri pomeriggio, annunciava appunto l'intenzione di istituire - se eletto - il registro delle unioni civili. Marino va anche oltre e si augura che il Parlamento proponga al più presto una legge di Stato in materia. Mentre sul «fine vita» il candidato del centro-sinistra si considera in linea con il Catechismo della Chiesa cattolica anche se aggiunge: «comunque non è tema che riguarda l'amministrazione cittadina».

Sulle scuole paritarie il chirurgo genovese evita una risposta esplicita. E a chi lo accusa di non difendere a sufficienza i valori cattolici replica stizzito: «Non ho bisogno di patenti di cattolicesimo, visto che ho scritto un libro con il cardinale Carlo Maria Martini». Amministrare una grande città però, gli risponde Alemanno, è tutt'altra cosa che scrivere libri su etica e spiritualità. Il sindaco intanto continua a cercare un confronto diretto proprio per costringere l'avversario a uscire allo scoperto su temi che quest'ultimo sente scivolosi, visto il ruolo che gli ambienti laici e la sinistra estrema hanno avuto per la sua conquista del ballottaggio.

Anche il senatore Maurizio Sacconi (Pdl) diffida delle proposte di Marino. «Vita, famiglia, libertà educativa - spiega l'ex ministro - corrispondono a principi naturali, esplicitamente messi in discussione da un fronte ideologico che incorpora opportunisti e relativisti». «La vittoria di Marino - gli fa eco Alemanno, intervenendo a 60 minuti del GrParlamento - rischia di creare una profonda lacerazione sul tema dei valori: pensiamo alla vita, alla famiglia, al registro delle coppie di fatto. Non può essere Roma il laboratorio di queste sperimentazioni». Al chirurgo replica anche Luciano Ciocchetti (già autorevole esponente dell'Udc e candidato vicesindaco con Alemanno): «Non credo che Marino possa affermare con tanta certezza che il Vaticano e Papa Francesco non siano interessati alle scelte politiche che riguardano l'elezione del sindaco di Roma».

Intanto domenica è arrivata la conferma del mancato apparentamento di Marchini con Marino. L'endorsement concreto, quindi, non c'è stato. Segno che il mondo moderato che ha fin qui sostenuto l'ingegnere romano non gradisce l'appoggio a Marino.

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