Maroni silura il governo tecnico «Sui marò, figura da peracottai»

Maroni silura il governo tecnico «Sui marò, figura da peracottai»

RomaIl governo tecnico sta facendo passare gli italiani per «peracottai» sul caso marò. Con Frattini, ex ministro degli esteri, «la vicenda si sarebbe risolta subito e positivamente».
Lega e Pdl stanno percorrendo strade diverse, e il futuro può darsi che non li veda uniti, ma l’elogio pubblico dell’ex ministro degli Esteri è arrivato ieri dal numero due del Carroccio, ed ex collega di Frattini al governo, Roberto Maroni. Al di là del divorzio presente, sembra che un filo di stima e in alcuni casi amicizia leghi ancora gli ex alleati. Solo che in questo contesto le frasi di Maroni non hanno fatto altro che alzare il livello di litigiosità italiana sulla gestione diplomatica della vicenda dei marò prigionieri in India. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno vissuto l’ennesima giornata di incertezza nel carcere di Trivandrum, dove si trovano reclusi con l’accusa di aver ucciso in mare due pescatori indiani, anche se hanno incontrato i due avvocati di Stato inviati dalla Farnesina e hanno ricevuto il messaggio di vicinanza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una luce posiiva arriva dal capo di Stato maggiore della Difesa, Biagio Abrate: «La speranza di risolvere positivamente il caso aumenta». «Riporteremo sicuramente a casa i maro - ha assicurato il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura - Il diritto internazionale non può essere tradito: sarebbe una tragedia per tutti, anche per gli indiani». I marò «devono essere giudicati dall’Italia», si è inserito il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi. Per la Lega, è un intervento tardivo: «I limiti del governo dei professori emergono evidenti anche in politica estera - ha scritto ieri l’ex ministro dell’Interno su Facebook - ci fanno fare una figura da peracottai». Solidarietà «ai nostri valorosi soldati».
Frattini, lunsingato ma cauto, ringrazia ma risponde con prudenza diplomatica: «Maroni è un caro amico e posso capire che faccia una battuta di cortesia. Devo anche aggiungere che insieme abbiamo fatto operazioni importanti di sicurezza internazionale. Ciò detto - la sua precisazione - bisogna dire che in politica estera serve la prudenza e cautela. In particolar modo verso la vicenda dei due marò». Vista la delicatezza del caso, aggiunge quindi Frattini, «tenere un basso profilo sarebbe forse meglio a tutela del buon esito della trattativa per riportarli a casa». Anche sulla gestione diplomatica dei due marò italiani detenuti in india «serve più Europa», il parere delll’ex ministro. Ma l’Europa «qualcuno deve chiamarla per coinvolgerla. Ottima la mossa di Monti che è intervenuto personalmente».
Servirebbe anche più Italia, per portare a casa i soldati prigionieri. Ed è per questo che continuano a imperversare le polemiche sul sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che ha annunciato tra l’altro querela contro Il Giornale per un articolo che parlava della sua posizione tiepida sulla vicenda indiana. L’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa chiede al Pd di censurare il sindaco, che con la sua giunta «continua a rifiutarsi di esporre in Comune la foto dei due marò italiani». La sorpresa èil mancato intervento del Pd, più che l’atteggiamento dell’esponente di Sinistra e Libertà, prevedibile: «Che il sindaco Pisapia non gradisse molto gli uomini e le donne in divisa lo avevamo capito da tempo.

Il Partito democratico, «con il suo silenzio», è invece «responsabile almeno quanto Pisapia - l’attacco del coordinatore del Pdl - se la città di Milano in queste ore si distingue in negativo dalle altre giunte comunali che nel resto d’Italia, a prescindere dalle connotazioni partitiche, hanno deciso di dimostrare con i fatti la loro solidarietà e vicinanza». A Roma, un sit in organizzato da La Destra è andato avanti tutto il giorno davanti all’ambasciata d’India in solidarietà a Girone e Latorre.

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