Meloni zittisce Landini dopo gli insulti: "Sinistra senza argomenti mi dà della prostituta"

Il premier ha replicato al segretario della Cgil esponendo l'ipocrisia di chi fa la morale sul rispetto delle donne ma poi non esita utilizzare gli argomenti patriarcali e machisti. Picierno: "Landini si scusi"

Meloni zittisce Landini dopo gli insulti: "Sinistra senza argomenti mi dà della prostituta"
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Giorgia Meloni ha deciso di non rimanere in silenzio dopo l'ennesimo insulto e ha replicato al segretario della Cgil, Maurizio Landini, che in tv ieri sera l'aveva accusata di essere una "cortigiana" di Trump. Il segretario generale "evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una “cortigiana”. Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su Internet", scrive Meloni.

Nella definizione fornita dal presidente del Consiglio, che è tratta dal dizionario Oxford Languages ed è il primo risultato che appare quando si cerca la parola su Google, si legge che cortigiana vuol dire "donna di facili costumi, etera; eufem., prostituta". A fronte di questa definizione che le è stata affibbiata da Landini, Meloni conclude: "Ed ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta". Ospite di DiMartedì, Landini ha dichiarato: "I lavoratori, in Italia, sono scesi in piazza per difendere l'onore del Paese, in nome della fratellanza e della democrazia. Cosa che non ha fatto la Meloni che si è limitata a fare la cortigiana di Trump e non ha mosso un dito. Per fortuna che c'erano i cittadini italiani che hanno difeso la dignità e l'onore del Paese". Con una nota successiva alle parole di Meloni, Landini (senza scusarsi) ha dichiarato che "rispondendo a una domanda sull'accordo di tregua in Medio Oriente, ho immediatamente chiarito, per evitare qualsiasi fraintendimento o strumentalizzazione del termine utilizzato, cosa intendevo dire: che Meloni è stata sulla scia di Trump, è stata alla corte di Trump, ha fatto il portaborse di Trump. Ho espresso, evidentemente, un giudizio politico sul mancato ruolo del nostro governo e della sua presidente del Consiglio"

Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, in una nota ha dichiarato che "sarebbe bello che i professionisti del politically correct, sempre pronti a bacchettare chiunque, condannassero oggi le parole di Landini sulla Meloni, definita cortigiana. Non oso immaginare il profluvio di parole sdegnate se, a parti rovesciate, il termine fosse stato usato per Elly Schlein. Anzi, proprio dalla segretaria del Pd ci aspettiamo ora una presa di posizione netta ed inequivocabile. Oltre alle doverose scuse di Landini naturalmente". Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato che "quando si confonde la libertà di espressione con la libertà di insultare le persone si ottiene un solo risultato: quella di autodefinirsi. Oggi Landini ha dimostrato solo di essere Landini".

Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha sottolineato che, come Fratelli d'Italia, "ogni giorno dimostriamo grazie allo straordinario lavoro di Giorgia Meloni che una donna può e sa fare il presidente del consiglio meglio di molti uomini che l'hanno preceduta. Che può e sa stare ai tavoli che contano e fare ascoltare la voce dell'Italia meglio e più degli uomini che l'hanno preceduta". Ora, conclude Montaruli, "siamo in attesa di sentire cosa hanno da dire i leader dell'opposizione Schlein e Conte, se si accoderanno ancora una volta al delirio di Landini pur di essere nelle condizioni di tenere uno striscione in mano o se avranno la decenza di stigmatizzare quelle parole infami".

I due leader per ora non hanno rilasciato dichiarazioni in merito ma per il Partito democratico ha parlato Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, la quale ha espresso "olidarietà a Giorgia Meloni per le parole offensive" del segretario della Cgil. "Il linguaggio offensivo e sessista non è solo una questione di civiltà, ma un ostacolo concreto alla piena agibilità democratica delle donne nella società italiana.

Oltre gli schieramenti e le differenze politiche, c'è una battaglia che deve vederci unite e protagoniste: abbattere questa odiosa barriera culturale. Mi auguro che Maurizio Landini si scusi", conclude Picierno.

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