"Meloni demente". Sinistra zitta davanti agli insulti di De Benedetti

Sui social, in tv, sui giornali regna il deserto. Neanche una parola contro l’ultimo delirio di Carlo De Benedetti, nemmeno una parola a difesa della donna Meloni, figuriamoci della premier Meloni

"Meloni demente". Sinistra zitta davanti agli insulti di De Benedetti

Il silenzio assordante rimbomba da oltre ventiquattro ore. Sui social, in tv, sui giornali regna il deserto. Neanche una parola contro l’ultimo delirio di Carlo De Benedetti, nemmeno una parola a difesa della donna Meloni, figuriamoci della premier Meloni. È come un elettroencefalogramma piatto. La sinistra mantiene sempre la stessa linea dritta: quella del mutismo. Selettivo, naturalmente. L’incapacità di prendere le distanze, di discernere il troppo dal lecito, di stigmatizzare un “compagno” che sbaglia, financo di chiedere scusa. Esercizi che non le appartengono. E così, da quando lo scorso 1 aprile l’Ingegnere ha etichettato il leader di FdI come una “figurina”, “un fenomeno da baraccone” che “dimostra demenza" non si è levata nemmeno una voce dissonante, non si è alzato neanche un ditino. Tutti zitti. La solidarietà femminile? Al macero. Il fair play politico? Inesistente. Ci fosse stato qualcuno che si sia permesso di dire: beh, forse De Benedetti stavolta ha esagerato. Macché. Meglio il silenzio, non sia mai che l’editore di Domani si possa infastidire. Sui quotidiani di ieri, neanche un trafiletto. Zero sul Corriere, zero su Repubblica, zero su La Stampa.

Un ex cittadino italiano, oggi svizzero, insulta il presidente del Consiglio e tutto passa in sordina, ignorato dai media progressisti e dai partiti di centro-sinistra. Per carità, la Meloni è ormai da tempo bersaglio di denigrazioni di ogni genere, dal body shaming alle becere offese di vario grado, epperò stavolta la tabula rasa meritava di essere evidenziata. Che sia di esempio per la volta in cui le parti saranno invertite. E per quando le Boldrini, le Murgia, le De Gregorio e le Gruber sciorineranno i loro sermoni sul rispetto dell’avversario politico, specie se donna, ma di sinistra naturalmente.

L’unica persona che si è permessa di prendere le distanze dalle esternazioni di De Benedetti sapete chi è stata? La nuora. Che non milita in nessun partito, ma che, con coraggio, ha detto la sua e ci ha messo la faccia. Si tratta di Paola Ferrari, nota giornalista Rai e conduttrice televisiva, la quale ha tuonato: “Voglio prendere totalmente le distanze da quello che è stato detto dal nonno dei miei figli, perché sono parole estremamente gravi che mi hanno profondamente turbato, dette nei confronti del Presidente del Consiglio e in modo particolare, ma non solo, di una donna.

Trovo molto grave usare questi termini, che offendono la persona ma anche le istituzioni italiane per la carica che Giorgia Meloni ricopre, e anche tutti gli italiani che la hanno votata. Parole disgustose, gravi, offensive e inopportune, anche perché l'avversario politico va sempre rispettato". Chapeau.

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