
L'uccisione di Martina sconvolge la politica. Che si rende conto di quando il decreto legge sui femminicidi non sia sufficiente, da solo, a fermare la mattanza in corso. Nel 2025 ci sono già stati 18 omicidi di donne e la loro età è sempre più bassa. «Martina aveva solo 14 anni. Aveva la vita davanti, i sogni, le amicizie, la scuola. Le è stata tolta con una violenza che lascia senza fiato, uccisa brutalmente da chi diceva di volerle bene. Un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano - commenta su Instragram la premier Giorgia Meloni, profondamente toccata da quanto accaduto ad Afragola - La sua morte ci sconvolge. Ci impone di guardare in faccia un male profondo, che non possiamo né ignorare né normalizzare: la violenza cieca e possessiva che troppo spesso si abbatte sulle donne, anche sulle più giovani».
La riflessione riporta immediatamente a quando dicono gli psicologi. E cioè che nelle giovani coppie matura spesso un senso del possesso del tutto insano, così come un'incapacità di accettare un no, di lasciar andare. Il controllo sulla fidanzatina è la risposta alle insicurezze. Ma, come ricorda il corteo di Afragola, «il vero amore non uccide».
Anche Elly Schlein, segretaria del Pd, interviene. Non per fare polemica contro il governo ma per tenere vivo l'allarme. «Non possiamo più assistere a questa mattanza quotidiana di donne e di ragazze. La violenza di genere va fermata. Bisogna fare una grande battaglia culturale».
Quanto è successo «ci dice che la viinteolenza di genere e il femminicidio riguardano tutte le età, sono fenomeni trasversali - spiega Elisabetta Camussi, psicologa sociale dell'Università Bicocca di Milano e presidente della Fondazione Ossicini - Dobbiamo farci carico della sofferenza e del disagio dei giovani.
Avremmo potuto fare di più, ma non lo abbiamo fatto.
Ora però dobbiamo lavorare con la scuola per promuovere l'educazione alle relazioni, che significa educazione ai sentimenti tra pari. Se la ragazza, la donna, decide di interrompere una storia di amore, una relazione che non vuole più, è suo diritto farlo. E questo va accettato senza pensare di rischiare la vita».