Il bianco e il nero

"La sinistra europea ci boicotta...". È scontro sull'immigrazione

Per la rubrica "Il bianco e il nero" sul tema immigrazione abbiamo raccolto le opinioni della meloniana Sara Kelany e di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera

"La sinistra europea ci boicotta...". È scontro sull'immigrazione

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"La Meloni ha fallito con la Tunisia...""La sinistra europea ci boicotta...". È scontro sull'immigrazione

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Per la rubrica Il bianco e il nero sul tema dell'immigrazione abbiamo raccolto le opinioni della deputata Sara Kelany, responsabile immigrazione di Fratelli d'Italia, e di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana alla Camera.

L'arrivo di migliaia di migranti a Lampedusa è il segno del fallimento degli accordi con la Tunisia?

Kelany: “No, gli accordi devono ancora essere implementati. Semmai è la conseguenza di una congiuntura particolarmente sfavorevole, in cui intervengono fattori esogeni, eccezionali e concomitanti: il conflitto russo ucraino, le instabilità nella fascia del Sahel, di cui gli ultimi due colpi di Stato in Niger e Gabon sono gli ultimi esempi, l’annosa questione libica e la crisi tunisina. Tutti questi fattori portano a spinte migratorie poderose”.

Zanella: “Certamente Meloni ha fallito totalmente con la Tunisia. I movimenti migratori sono una variabile indipendente della contemporaneità (ma anche nel passato), si possono ostacolare, rallentarne il flusso, ma difficilmente bloccare”.

Macron ha deciso di chiudere i confini con Ventimiglia. La Francia ha smesso di essere un Paese accogliente?

Kelany: “La Francia ha sempre usato un approccio muscolare sul tema. Non è una novità e la situazione sul confine a Ventimiglia è sempre stata particolarmente difficile”.

Zanella: “La Francia è un Paese che ha una lunga tradizione di immigrazione, eppure non ha saputo gestire adeguatamente l'integrazione soprattutto delle seconde e terze generazioni, ricorre quindi a queste forme di chiusura, come a Ventimiglia, che hanno una funzione di propaganda politica più che esprimere un'efficacia reale”.

Crede che l'Ue e un'istituzione come l'Onu interverranno in aiuto dell'Italia?

Kelany: “Sono convinta del fatto che sia interesse dell’Europa gestire congiuntamente il fenomeno. Le istituzioni europee, a partire dal presidente Von der Leyen, hanno mostrato un atteggiamento assolutamente collaborativo. L’Onu farà sicuramente la sua parte”.

Zanella: “Sull'Onu nutro dubbi e perplessità sulla possibilità concreta di un suo intervento, la UE deve predisporre una politica comune, non si tratta di aiuto o elemosina all' Italia, ma di ben altro”.

Crede che esista una sorta di complotto europeo volto a far fallire l'Italia sul tema dell'immigrazione?

Kelany: “Più che complotto lo chiamerei boicottaggio messo in atto da una parte politica precisa in Europa, i socialisti e i democratici europei che stanno tentando di smontare le politiche migratorie italiane sia per motivi ideologici che politici. Il Pd si iscrive pienamente in questo quadro desolante che pregiudica non solo gli interessi degli italiani, ma anche quelli dei migranti”.

Zanella: “Non credo proprio, penso che non ci sia una politica migratoria a livello di singolo stato, né europea all'altezza della drammatica situazione che, senza governo, non può che aggravarsi. Ovviamente noi siamo in prima linea e ancora abbiamo la vecchia legge Bossi-Fini, che lo stesso Fini ritiene necessario cambiare”.

Il "Piano Mattei" è una chimera o una parte della soluzione del problema?

Kelany: “È assolutamente una delle parti più importanti della soluzione del problema in ottica strutturale. Dobbiamo cooperare con l’Africa per garantire innanzitutto il diritto a non emigrare, fornire a loro infrastrutture, formazione e conseguentemente sviluppo e ottenere collaborazione sul piano energetico e migratorio”.

Zanella: “Il Piano Mattei per ora è uno slogan propagandistico.

Va detto che senza una politica nazionale ed europea di cooperazione e aiuto allo sviluppo sostenibile e non predatorio di terre e paesi ricchi di risorse, comprese quelle umane, non si faranno passi in avanti”.

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