L'emergenza lavoro è sempre più drammatica. Dal 2007 al 2012 la quota di forza lavoro disoccupata è cresciuta del 4,6%. In Italia ci sono infatti 2 milioni e 744mila persone che cercano di lavoro. Insomma, 1,2 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007. Nel piano Garanzia giovani approvato dalla struttura di missione istituita dal ministero del Lavoro, il dicastero guidato da Enrico Giovannini traccia un quadroi a tinte fosche del mercato del lavoro sottolineando che "i giovani sono sicuramente la fascia di età maggiormente colpita dalla crisi occupazionale in atto". Nel 2012 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è stato, infatti, pari al 35,3%. Un trend che non si è arrestato: la prima metà del 2013 ha registrato un ulteriore rialzo, con un profilo sostanzialmente analogo tra maschi e femmine.
Secondo i tecnici del ministero del Lavoro, in conseguenza della crisi economica iniziata nel 2008, "il mercato del lavoro italiano ha attraversato negli ultimi anni una fase di profonda crisi". Tra il 2007 e il 2012 la quota di occupati si è, infatti, contratta del 2% circa. La sola componente della popolazione che ha visto incrementato il relativo tasso di occupazione è stata quella dei 55-64enni, con un aumento di oltre il 6%. Le crescenti difficoltà nell’accesso all’occupazione hanno provocato anche un aumento generalizzato dei tempi di ricerca di lavoro praticamente per tutte le categorie della popolazione. Nel 2012 la percentuale di disoccupati da almeno dodici mesi superava il 52,5%, contro il 51,3% del 2011 e il 46,8% del 2007. Rimangono significativamente più elevati della media i tassi di disoccupazione delle persone con bassi livelli di istruzione: dall’inizio della crisi economica il tasso di occupazione è diminuito del 3% per coloro che sono in possesso della sola licenza elementare e del 5,4% per le persone in possesso della sola licenza media. "Tra i giovani - prosegue lo studio del ministero - particolarmente grave è la situazione del Mezzogiorno, in cui il tasso di disoccupazione giovanile rasenta il 45% e quello di occupazione è bloccato al 13,2% (a fronte del 18,6% nazionale e del 32,8% della media europea)". A preoccupare maggioramente il ministero è il fenomeno dei giovani tra i 15 e i 24 anni che non sono impegnati in un’attività lavorativa né inseriti in un percorso scolastico o formativo.
Un esercito di inoccupati di circa 1,27 milioni, pari al il 21% della popolazione di questa fascia di età. Percentuale che supera il 30% in alcune delle più importanti regioni del Mezzogiorno, come la Campania, la Calabria e la Sicilia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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