
C'è un crescente clima di odio politico che si sta diffondendo in tutto l'Occidente, alimentato dalla politica sgrammaticata e poco istituzionale che non considera le conseguenze delle sue azioni. A sinistra perseverano nell'appellare chiunque non la pensi come loro come "fascista" e questo, in menti deboli e indottrinate, ha delle conseguenze. Basti pensare a quanto accaduto a Charlie Kirk ma, al di là di questo caso estremo, ci sono quotidianamente micro-aggressioni che vengono compiute ai danni dei movimenti giovanili della destra italiana, i cui militanti hanno l'unica colpa di non essere di sinistra. E non è una deriva recente, perché lo squadrismo rosso è sempre esistito, con esiti più o meno drammatici. Galeazzo Bignami, nato e cresciuto a Bologna, ha una storia di aggressioni alle spalle, anche in famiglia, che oggi porta come monito per cercare di frenare la spirale d'odio.
"Berlusconi mi sgridava sempre perché tengo i capelli sulla fronte. Ma sapete perché li tengo così? Perché quando feci un pericolosissimo banchetto per una raccolta firme mi riempirono di botte con un bastone, mi aprirono la fronte e io ho ancora le cicatrici. Pericolosissimi banchetti per il comitato di base della costituente all'Università di Bologna, il 14 febbraio 1998. Nessuno è mai stato punito: la polizia li ha individuati, identificati, ma la magistratura, non so perché, non hai mai ritenuto...", ha ricordato il capogruppo dei deputati di Fratelli d'Italia. "La violenza non suona il campanello: prima raccontavo la vicenda di mio padre (gambizzato dai Nuclei armati proletari, ndr) e la pistola che gli sparò fu, gli dissero, la medesima che usarono per uccidere un brigadiere ad Argelato dopo 5 mesi. E da lì nacquero ulteriori episodi che, così dicono gli atti, portarono alle Brigate Rosse", ha prosguito Bignami.
"Lo dico perché se il presidente del Consiglio dice 'attenti', forse ha più elementi di tutti noi messi assieme e dice 'attenti'. E io le vorrei dare retta", ha aggiunto il capogruppo. I gruppi e i collettivi di estrema sinistra si stanno riorganizzando nelle scuole e nei centri sociali con una nuova verve, ancora più impetuosa. Da quelle parti arrivano discorsi d'odio e minacce, come quella inviata genericamente alla destra italiana dopo la morte di Kirk.
Le ideologie che hanno armato gli studenti durante gli Anni di piombo, sembra che stiano continuando a camminare sulle gambe degli studenti di oggi. Che non sono arrivati alle armi, non ancora. Ma non è escluso che qualcuno possa prendere troppo sul serio la propaganda e il proselitismo.