Avesse potuto accendere come uno zolfanello quella sua testa bionda e star lì ad assistere alla combustione, sarebbe stata la donna più felice del mondo. E con lo sguardo ci ha anche provato, ad appiccare l'incendio.
Ma siccome non ci è riuscita, e la chioma della danese è rimasta intatta al suo posto, lei non ha trovato di meglio da fare che cambiare posto: si è sistemata proprio tra l'algida premier e quel «cretino» di suo marito che poi è l'uomo più potente del mondo dal momento che è il presidente degli Stati Uniti d'America. Ha raccolto il volitivo mento offeso e si è accomodata tra i due per rovinare la festa. Interrompendo il «selfie», le risatine idiote, le intollerabili pacche sulle spalle e le altre incomprensibili, immotivate confidenze fuori luogo. Allo Fnb stadium di Soweto, per i funerali di Nelson Mandela (quindi proprio fuori luogo) è andata in scena la gelosia di Michelle Obama per Barack. Un grugno di disappunto e un minaccioso sopracciglio increspato intercettati da tutti i fotografi del mondo.
Il presidente Usa che scherza (troppo) con l'avvenente Helle Thorning-Schmidt, primo ministro danese, e Michelle che all'improvviso, dalla sedia accanto, smette di controllare il volto, il corpo, l'imbarazzo. Michelle che rende noto a tutti quello che già a tutti era noto: che Barack non può, non deve uscire dal suo controllo. Perché le sue affusolate, energiche mani alternano le cure dell'orto alla presa per il collo del marito. Che ai bei tempi le guardava le gambe nude con sguardo birichino, osannava la sua frangetta in mondovisione e si preoccupava di una sbavatura di rossetto sul colletto dell'immacolata camicia bianca (non voglio avere problemi con Michelle). Poi sono iniziate le voci di burrasca tra i due e addirittura quelle di divorzio, con la vigorosa first lady che dichiarava sarcastica «sono una madre single» e martedì le immagini di un Obama troppo baldanzoso che si permetteva di scherzare con la bionda sotto lo sguardo minacciosissimo di Michelle.
Ce lo immaginiamo cosa sia successo dopo, a casa (Bianca). Perché spesso la gelosia non è che un presentimento. E non basta essere sode e potenti e laureate per essere esenti dal sospetto o dalla rabbia livida e dalla paura che ti sfilino il marito. Michelle in preda alla gelosia diventa una delle tante, una qualsiasi. Si azzerano i vantaggi, i centimetri di coscia e di protocollo. Essere first non significa necessariamente esserlo in tutto. E anzi diventa ancora più scomodo: perché quando il marito di una first fa il «cretino», spesso finisce col farlo in mondovisione. E il vantaggio diventa svantaggio.
Lo ha scoperto Michelle con la danese, lo sa da tempo la principessa Sofia di Spagna per colpa di quel suo indomabile marito, lo ha messo per iscritto Catherine Zeta Jones nel momento in cui ha sposato Michael Douglas e la sua irrequieta sessualità, lo ha twittato Michela Rocca di Torrepadula il Natale scorso quando ha reso noto al web quanto dissentisse dal modo in cui Enrico Mentana (il suo ormai ex marito) vuole santificare le feste, e se n'è resa conto perfino Angelina Jolie che nel prendersi Brad Pitt si è accollata pure il fantasma di Jennifer Aniston.
La chioma bionda di una spensierata, il profumo di una ex che non evapora, l'increscioso paragone con qualcuna drammaticamente distante da noi e che, per questo, ci offende profondamente. Diventiamo tutte uguali, davanti al timore che un amore si distragga. Si trema, si impallidisce, si ingigantiscono i gesti e i sospetti, perché un geloso trova sempre più di quanto cerchi. Anche alla Casa Bianca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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