L'ospedale Pertini di Roma dovrà dare alla famiglia Cucchi un milione e 340mila euro come risarcimento del danno per la morte di Stefano. I parenti della vittima, a loro volta, si impegnano a non comparire come parte civile nel processo d'appello, che sarà fissato nei primi mesi del prossimo anno, nei confronti di infermieri e medici (gli unici condannati, cinque su sei per omicidio colposo). Confermata ieri la notizia che circolava da giorni, riguardante un accordo tra le controparti, nella vicenda del giovane morto 4 anni fa dopo un ricovero in ospedale, a una settimana dall'arresto per droga.
La famiglia Cucchi, però, non molla ed è pronta a contestare la sentenza di assoluzione nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria. «Il risarcimento è limitato solo alla responsabilità sanitaria - spiega il legale Fabio Anselmo -. I Cucchi vogliono giustizia a 360 gradi». Anche la Procura generale, in aggiunta ai Pm, ha proposto appello contro la decisione con la quale, il 5 giugno scorso, la Corte d'Assise di Roma ha condannato per omicidio colposo (e non per abbandono d'incapace come chiesto dall'accusa) 5 dei 6 medici imputati (un sesto è stato condannato per falso ideologico), assolvendo invece 3 infermieri e 3 agenti della penitenziari.
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