La Minetti non si dimette (e forse passa al Misto) Il Cav la chiama ad Arcore

MilanoE alla fine c'è stato pure un ferito. Il consigliere della Lega Roberto Pedretti, portato in ospedale (distorsione alla caviglia e dieci giorni di prognosi) dopo essere stato travolto da tivù e fotografi a caccia di Nicole Minetti. Bella tosta a presentarsi ieri in consiglio regionale come se niente fosse. Nessuna lettera di dimissioni e nemmeno un ipocrita ricorso al «congedo» come qualcuno aveva previsto per evitare la muta di giornalisti e le occhiate ben poco amichevoli dei colleghi fino a un mese fa prodighi di consigli e galanterie. Segno che quel seggio non lo vuol proprio mollare, nemmeno dopo l'ultimatum del segretario Angelino Alfano. Sarà espulsa dal gruppo? «Assolutamente no - assicura il coordinatore lombardo Mario Mantovani - Aveva manifestato l'intenzione di lasciare, c'è stato qualche ripensamento». E ieri sera, secondo quanto riferiscono fonti di partito, è stata convocata ad Arcore per un colloquio con Silvio Berlusconi.
Una giornata cominciata la mattina al Pirellone. In splendida forma. Abbronzatura che non depone a favore del suo viaggio a Parigi per visita medica con cui venerdì aveva chiesto il legittimo impedimento per non essere interrogata al processo Ruby bis, soliti tacchi, pantaloni attillatissimi neri come il top a strizzare del gran bendidio, il suo più che un ingresso in aula è stato un défilé a favor di telecamera. E ancora una volta scena tutta per lei. Non certo del governatore Roberto Formigoni che parlava di Expo o dei consiglieri alle prese con la fiscalità in tempi di crisi. Niente da fare. E lei da vera diva ha affrontato senza paura i giornalisti che l'hanno assediata fin sulla porta della toilette. «Per il bene di tutti - ha chiesto tregua - non ho intenzione di rilasciare dichiarazioni, per cui per favore smettiamola qua, veniamoci incontro». La richiesta di dimissioni di Alfano? «Se volete offro a tutti un caffè».
Segno che la trattativa per una buonuscita, magari verso il mondo dello spettacolo, è ancora in alto mare. Anche se comincia a circolare l'idea di un suo passaggio nel gruppo Misto. Dove troverebbe Filippo Penati, l'ex uomo forte del Pd fuoriuscito dopo l'indagine della Procura di Monza per corruzione. Potrebbe essere una soluzione. O un modo per prender tempo e arrivare a ottobre quando a metà legislatura l'ex ballerina di Colorado café maturerebbe il diritto al vitalizio. Anche se i mille euro da riscuotere dopo i sessant'anni non sembrano poi essere per lei così decisivi. Anche perché la Minetti sembra non dover temere la disoccupazione, dato che un'analisi della trasmissione KlausCondicio le ha prospettato un promettente futuro come testimonial, soprattutto di lingerie e telefonia. I creativi in termini di ritorno valutano la sua immagine un milione di euro.
Si vedrà. «Espellere la Minetti? Non sono il capogruppo del Pdl», ha dribblato Formigoni. «Non so se e quando si dimetterà». Un errore la sua candidatura nel listino del presidente? «Rimando alle dichiarazioni dei mesi scorsi, adesso aggiungere altro sarebbe poco elegante», ha detto ricordando quel suo «un bel gesto aiuterebbe» pronunciato ad aprile. Ma la Minetti era già lontana. Per lei un paio d'ore in aula sono state più che sufficienti.

E nel dopopranzo in zona corso Como, la chiamata alla polizia per denunciare un fotografo da cui si sentiva «seguita e importunata». Arrivo della volante che identifica l'uomo, ora dovrà decidere se querelarlo. E martedì prossimo c'è un altro consiglio.

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